Di Alessandro Bastianelli.
Ci si aspettava una domenica senza sorprese, ed invece qualcuno ha dovuto fare i conti con la realtà di un campionato che non regala sconti, e soprattutto punti, a nessuno.
Lo SFF Atletico crolla a Lanusei, perdendo altre tre lunghezze da Rieti ed Albalonga, ben concentrate invece nelle rispettive gare contro Tortolì e Monterosi. Sono cinque i punti persi da Scudieri e compagni nelle ultime due gare, fra il pareggio con il Trastevere e la sconfitta in Ogliastra.
Il Lanusei, che con questi tre punti abbandona la zona retrocessione diretta, portandosi in ambito play out, in casa è avversario tosto per tutti. L’Albalonga, appena due settimane fa, si era vista raggiungere proprio al ’90 da un gol di Ladu (castigatore anche dell’Atletico), il Rieti aveva invece sudato le proverbiali sette camicie contro il Lanusei, in un 2 – 4 caratterizzato da due provvisorie rimonte degli ogliastrini.
Rieti (soprattutto) ed Albalonga (potremmo averne conferma fra una settimana..) di un’altra categoria, allora, non solo nei numeri ma anche nei dettagli: uscire vincenti da campi difficili come Lanusei e San Teodoro denota grandissima personalità e, soprattutto, una vasta esperienza di queste categorie.
Esperienza, proprio il fattore in cui al momento sta mancando la squadra di Scudieri che offre, come contraltare all’ottimo calcio proposto, una concentrazione ed una tenuta difensiva non certo da prima della classe.
Anche a Lanusei infatti le reti sono arrivate più da errori di reparto, che da vere e proprie azioni avversarie: lo SFF Atletico è una matricola e, giocoforza, paga dazio invece al Rieti ed all’Albalonga, in D rispettivamente da 4 e 3 anni consecutivi.
Rimanendo in tema, e con i debiti distinguo, la stagione dello SFF Atletico ricorda a tratti quella dell’Albalonga nel 2015-2016, l’anno del ritorno in Serie D: addirittura capolista alla settima giornata, seconda a una paio di punti dall’Arzachena al decimo turno, la squadra che fu di Gagliarducci perse poi in rapida successione 5 partite nonostante esprimesse comunque un buon calcio. Per via proprio della poca attenzione ed esperienza nella fase difensiva e, più ad ampio raggio, nella gestione delle gare.
Al momento, è proprio questo il fattore che segna i 10 punti di distacco dell’Atletico dal Rieti, con lì in mezzo l’Albalonga che, fra una settimana, deciderà se è il momento di diventare grandi o no.
I castellani si trovano infatti a metà in questo discorso: qualche passaggio a vuoto ce l’hanno avuto anche i castellani, che però bene o male – anche nelle gare più scabrose, come a Lanusei appunto – sono sempre usciti con almeno un pareggio dal campo.
Sono dettagli che ribadiscono quanto sia difficile battere la compagine di Mariotti, in serie positiva da 9 turni e con all’attivo solo 3 sconfitte. Inutile invece aggiungere altro sul rendimento illegale del Rieti: se non bastasse leggere i numeri (16 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta) ed evidenziare come gli amarantocelesti siano il miglior attacco e la miglior difesa (a pari merito con l’Albalonga) del girone, potrebbe essere utile ricordare la cattiveria e l’autorevolezza con cui i reatini si sono imposti nel recupero di Latina, con una prova da grandissima squadra.
Lode all’Albalonga e al Rieti, allora, se non per i punti in campionato, quanto meno per le emozioni che ci faranno vivere nell’attesissimo big match di domenica prossima ad Albano. Emozioni di battaglie che, vivaddio, la Serie D ci regala ancora nonostante i (grandi) problemi di cui vive il calcio nazionale e provinciale: che si salvi lo spettacolo, almeno.
Mancano sette giorni alla prima resa dei conti, vincerà la voglia di ammazzare il campionato del Rieti, pronto a mordere letalmente la preda, o l’orgoglio dei castellani, sempre più a loro agio in quella veste di guastafeste, pronta ad essere ricucita in altre forme in caso di vittoria domenica prossima?
