La grandissima prestazione di domenica scorsa ad Artena ha riacceso nuovamente le luci dei riflettori su Roberto Alfonso Delgado.
Grazie alle quattro reti realizzate al Comunale di via Marconi l’attaccante di San Miguel de Abona è balzato al comando della classifica dei marcatori del Girone A di Eccellenza e, cosa più importante, ha restituito slancio alle ambizioni dell’UniPomezia dopo un periodo delicato.
Alla vigilia del match di ritorno di Coppa Italia contro l’Arce gli abbiamo strappato qualche battuta sul momento suo e su quello della squadra di Sasà Cangiano.
Roberto, ti era mai capitato di segnare quattro reti in una sola partita?
“No, al massimo ne avevo segnate tre ed anche di recente.
Quattro in una volta sola non era mai accaduto”.
Sono state tutte di mirabile fattura.
Tu quale scegli?
“Direi l’ultima, quella del 5-4 definitivo perchè è stata la più importante e ci ha permesso di portare a casa una vittoria preziosa sul campo di una grande squadra”.
Cosa passa per la testa di un calciatore, mentre gioca una gara come quella che hai giocato tu ad Artena?
“Durante la partita non ci pensavo, poi al triplice fischio dell’arbitro sono stato travolto dagli abbracci dei compagni ed ho realizzato che è stata davvero una giornata perfetta.
Segnare quattro reti contro un’avversaria del genere non succede tutti i giorni.
E’ stato speciale”.
So che hai un legame splendido con il Presidente Valle.
Secondo te, qual è la sua qualità migliore?
“Con il presidente ho un rapporto strepitoso.
In passato, pur avendo ricevuto numerose offerte, non sono mai voluto scendere di categoria.
Stavolta ho deciso di farlo e sento di aver preso la decisione giusta.
L’ho fatto perchè Valle è una persona vera: lui vive per i suoi ragazzi e non ci fa mai mancare nulla.
Questa società è organizzata come club professionistici ed era dai tempi della Lazio che non vivevo una situazione simile.
Con il presidente mi sento in debito per come mi sta trattando e gli ho detto che questo debito non sarà saldato fino a quando non riuscirò a fargli vincere il campionato.
Lui merita questo ed altro”.
Ai tempi della Lazio tu eri considerato un grande prospetto.
Perchè domenica ti abbiamo visto fare faville ad Artena e non all’Olimpico?
“Nella mia carriera qualche soddisfazione me la sono tolta.
Ho avuto modo di esordire in Serie A, in Coppa Italia, in Champions League ed in Europa League.
Mio papà mi dice sempre che ho sbagliato alcune scelte, ma io non ho rimpianti.
Sono una persona che accetta quello che la vita gli propone ed evidentemente questo era il mio destino.
Adesso il mio Olimpico si chiama Comunale di Pomezia e va bene così”.
Anche se vivi nel nostro Paese da tanti anni, tu sei spagnolo purosangue.
Come giudichi la situazione che si sta vivendo in questi giorni in Catalogna?
“Tendo a non interessarmi molto di politica, però è una cosa che fa molto male a tutti gli spagnoli che vivono in madrepatria o in altri luoghi del mondo come me.
Tutto questo non doveva succedere e spero con tutto il cuore che la Catalogna non si stacchi dalla Spagna, perchè sarebbe un peccato…”.
Tornando al calcio, quale obiettivo ti proponi per questa stagione?
“L’ho già detto, voglio vincere.
Oltre che per il presidente, vorrei farlo per i miei compagni, ragazzi splendidi che non hanno mai mollato anche nei momenti di maggiore difficoltà.
Tra loro ci sono ragazzi che non hanno mai provato cosa vuol dire giocare in Serie D ed io mi auguro di dare un contributo, affinchè il desiderio di tanti di loro possa realizzarsi”.
Lì davanti avete tanta qualità.
Di’ la verità: con quale partner d’attacco ti trovi meglio tra Tozzi, Lupi e Valle?
“Mi trovo benissimo con tutti.
Abito non lontano da Tozzi ed il viaggio verso il campo lo faccio con lui.
Lupi e Valle sono invece i miei compagni di stanza quando andiamo in ritiro prima delle partite e con loro due è una presa in giro continua.
Sono tre ragazzi eccezionali ed hanno grandissime qualità.
Tozzi lo conoscevo da giocatore, ma non così bene.
Ti dico che un ’94 forte come lui non c’è.
Spero sia l’anno della sua consacrazione perchè ha il talento per arrivare molto lontano.
Su Lupi dico che possiede delle qualità che neppure in Lega Pro si vedono, mentre Federico (Valle, ndr) ha una rapidità incredibile e può crescere ancora tanto.
Deve solo convincersene, ma è giovane ed anch’io alla sua età non stavo troppo a pensarci…”.
Domenica scorsa avete vinto anche per Cangiano.
Possiamo dire che la squadra ha dimostrato di essere interamente schierata al fianco del suo allenatore?
“Non solo ogni singolo calciatore, ma la società nella sua interezza stravede per lui.
E’ normale che, quando i risultati non arrivano, il primo ad essere messo in discussione è il tecnico.
Nel calcio sappiamo come funzionano le cose.
Però nelle settimane scorse sono state dette tante bugie e cattiverie.
Io posso soltanto dire che uno come Cangiano non lo avevo mai avuto come allenatore.
E’ sempre disponibile, pronto a darti consigli, a fermarti qualche minuto in più con te se serve.
Cangiano è stato un grande giocatore ed è pure un grande allenatore, fidatevi”.
Domani si torna in campo per la Coppa Italia.
Sai che la società sogna il bis, vero?
“Lo so, lo so.
Il club vuole essere competitivo su entrambe le competizioni e noi ci proveremo.
Quella contro l’Arce sarà una partita fondamentale, forse più di quella di domenica prossima con il Tolfa, perchè vincerla farebbe crescere ulteriormente il nostro morale”.
Magari mettendoci ancora lo zampino…
Quei quattro capolavori di domenica a chi li dedichi?
“Sono per mia moglie Alessandra e per i miei bimbi Leonardo e Lorenzo.
Stare vicino ad un calciatore, specie nei momenti in cui le cose non vanno bene, non è semplice.
Loro però mi sopportano e mi supportano in ogni istante.
Sono la mia vita”.
