SEMPREVISA, ECCO LA CRONISTORIA DI UN MIRACOLO LAICO

SEMPREVISA, ECCO LA CRONISTORIA DI UN MIRACOLO LAICO

Dicasi “miracolo” un fenomeno straordinario che avviene al di fuori delle normali leggi della natura e che può verificarsi in oggetti naturali o in persone.

Dicasi “miracolista” chi pretende o è convinto di ottenere risultati miracolosi mediante l’applicazione di soluzioni,sistemi da lui proposti o sostenuti.

C’è chi associa questi due termini all’ambito religioso e chi,forse anche indebitamente,all’ambito sportivo quando,come in questo caso,da una situazione al limite della catastrofe si tocca il cielo con un dito.

La Semprevisa e Liberti sono tutto questo…ma siamo già troppo avanti,il racconto comincia da prima.

E’ il 18 maggio 2013 e nella finalissima di coppa italia col Futbolclub,il risultato in campo non è lo stesso di quello delle tribune. Lo spettacolo portato dagli 800 tifosi carpinetani fa da contraltare allo 0-1 finale con firma Alessandro Spaziani.

Gli applausi dei supporters biancoverdi a sottolineare il lodevole cammino,saranno pure giustificati dal fatto che solo qualche giorno dopo dalla tabella dei ripescaggi viene scelta la Semprevisa di Carpineto Romano,al battesimo nel massimo campionato regionale.

Estate calda dal punto di vista societario e inizio di un viaggio verso un continente ignoto,mai esplorato in ottanta anni di storia.

Il pianeta Semprevisa s’appresta a vivere l’eccellenza,fors’anche impreparata ma costretta a stringere i tempi per l’imminente partenza.

Intanto un pezzo che va perso,quel Fabrizio Centra che aveva messo i semi in attesa di frutti,quelli della gloria.

Start al progetto,ma con chi a gestire l’aspetto tecnico?

Peppe De Paolis e Manolo Liberati.

La scelta ricade su di loro ,nessuno si sarebbe aspettato un simil tracollo,ma la necessità,visto pure lo spazio temporale limitato,richiedeva scelta immediata,decisa e portata su chi,comunque,nel calcio ci aveva fatto la casa.

Giovani in tutti i ruoli a varcare il cancello del “Galeotti”,a mischiarsi con un gruppo storico ben collaudato,vera anima lottatrice,personificazione dello spirito paesano.

Tutti insieme,tutti verso il debutto.

Preliminari di coppa,avversario il Ciampino di Vulpiani e Carletti.

Scialba la partita dell’andata,amara quella del ritorno.

Risultato:uscita dalla coppa e tanti saluti all’impegno infrasettimanale.

In mezzo la prima partita di campionato,primi gettoni in tasca,la capocciata di Pitocchi a rispedire a casa il Borgo Podgora.

Benedetti i 3 punti ma difficoltà dal punto di vista del gioco già evidenti.

Poi due trasferte,due tracolli.

Perentorio 0-3 subito a Roccasecca,ad Artena,sette giorni dopo,Biasiotti e Di Florio ad aprire e chiudere le marcature.

Poco male ,se in mezzo non ci fosse stato il poker di Turchetta,a mettere in ginocchio una squadra che presentava sei under in mezzo al campo.

“Troppi giovani”,una delle accuse fatte a chi quella rosa l’aveva costruita.

Accuse fondate, qualche elemento d’esperienza mancante e risultati a testimoniare.

Arriva il Gaeta,e pure una grande reazione all’interno dei 90 minuti.

Da 0-1 a 2-1 ma vittoria mancata all’ultimo dalla doccia fredda del gol di Manzo.

Di Frascati nemmeno a parlarne, quinta giornata in visita alla Lupa di Gagliarducci. 1-4 e tutti a casa, senza se e senza ma.

A 7 punti in classifica però si arriverà la domenica successiva.

Ospite del “Galeotti” il Msgc. A Cretaro,rispondono Biasiotti,Santarpia e Di Florio.

Si respira,in attesa di una lunghissima apnea.

Batosta al “Fuso” di Ciampino,zero punti in casa contro l’Albalonga,il tanto atteso derby di Colleferro(giocato bene dal punto di vista tattico)perso al cospetto di una squadra disegnata per vincere.

Le sconfitte? Non sono finite qui.

Ma forse quella della X giornata fa più male delle altre.

Nel territorio amico c’è la Pro Cisterna,ultima in fondo al baratro.

Anziché fare la partita,la Semprevisa s’accartoccia in fase difensiva,Pettiti la fa da giustiziere. Anche nel calcio ci sono dei tempi e forse questa debacle meritava decisione diversa da quella presa.

Si continua cosi,quasi si naviga a vista.

Tappa successiva,Morolo,con partita pazza e risultato pirotecnico. La Semprevisa,in vantaggio due volte,prima con Coluzzi e poi con Santarpia,si fa rimontare da Burgueno e Pistolesi.

Primo punto lontano da casa ma tendenza negativa che non cambia.

Il Ceccano torna da Carpineto con 3 punti, a Formia l’1-1 salva perlomeno la faccia.

Riparare è possibile ora.

C’è il mercato dicembrino,c’è chi arriva e c’è chi va.

Di sorrisi ce ne sono pochi ma la speranza si riaccende grazie all’approdo di Salvagni,Renelli,Cerbara,Maselli,Indelicato ed in seguito pure del centrale Francesco Nardi.

Di lavoro per i direttori Gagliarducci,Cacciotti e Mazzocchi ce n’è tanto,compreso quello di tagliare chi,poco adatto viene ritenuto,a continuare la battaglia.

A metà dicembre l’entusiasmo per la ricostruzione della rosa,nasconde,nella partita contro il Lariano,vecchi problemi che riaffioreranno.

Contro Scacchetti e compagni, si materializza l’esultanza del carpinetano Salvagni,tornato alla base e subito decisivo nel match del rilancio.

L’ondata positiva sembra prolungarsi pure nella gara successiva di Boville ma l’illusione dura solo un minuto.

All’iniziale gol in apertura di Lanatà,che lascia presagire giornata favorevole, rispondono a stretto giro di posta Cardazzi e la sassata di Galuppi. Secondo tempo giocato in superiorità numerica ma tiri in porta zero.

Zero spaccato alla Semprevisa domenica 5 gennaio,carbone nella calza biancoverde. Il tir Roversi schiaccia la squadra di Liberati,0-3 e game-over. Il malcontento,già nato da tempo,affiora in tutta la sua forza ed il mister ex Guidonia,ormai depotenziato,lascia al suo successore ogni incombenza.

Score misero,12 punti in 16 partite,14 gol fatti e ben 31 subiti. Numeri da mettersi le mani nei capelli soprattutto al cospetto di ciò che succederà.

Che l’inizio con un nuovo allenatore sia l’ultimo appiglio per non raschiare il fondo del barile,nel paese che ha dato i natali a Leone XIII,lo sanno tutti.

Nel roster dei papabili viene pescato Fabrizio Liberti,affrontato già l’anno precedente quando alla guida del Real TBM Zagarolo,soffrì sotto i colpi del team di Centra.

A lui il compito di ricostruire un gruppo,una solida mentalità e di ridare fiducia a quei giocatori che ,pure emotivamente,credevano non essere all’altezza della situazione.

Cinque giorni soli per ricavare quanto più possibile ed un diktat preciso: “La squadra deve giocare senza paura,adesso contano i risultati. Darò tutto me stesso per raggiungere la salvezza”.

Mai parole furono più profetiche.

Inizio difficile,due partite lontano dal “Galeotti”. Si comincia con la sfida al Cecchina,l’ultima prima del giro di boa.

I fedelissimi da Carpineto,confinati dietro la porta come gli ultimi arrivati,come gli ultimi classificati.

Ma sarà l’ultima volta. Renelli la decide con un calcio da fermo, partenza migliore non la si sarebbe potuta immaginare.

Svegliati tifoso della Semprevisa,l’incubo è finito,è l’inizio di un sogno.

Salto di qualità mentale solo al principio,già la domenica successiva a Podgora  nuove difficoltà da affrontare,comprese quelle legate alle condizioni del campo.

Nel riscaldamento coi piedi in mezzo al fango in attesa della battaglia,in cui mancavano i combattenti principali ma dove a dar spettacolo ci pensavano Santarpia e Cacciotti con scambi stretti e precisi.

Proprio Santarpia a sbloccare,Pagliuca poi a rispondere,un punto contro la terza in classifica e le porte della salvezza a riaprirsi in un lampo. Altro step nella ricostruzione della fiducia del gruppo,collezione di punti per Liberti solo all’inizio.

La prima in casa per l’ex allenatore del Real TBM Zagarolo contro il Roccasecca è al miele.

Vendicata l’andata ai danni degli uomini di Mancone con un secco 3-1.Pucello,Renelli e Coluzzi a sentenziare la disputa.

L’ombra della sconfitta nemmeno sette giorni dopo contro la più quotata Artena.

Sugli scudi Salvagni,autore del gol vittoria.

Tra i tifosi la consapevolezza che quel traguardo,4 partite prima lontano anni luce,era conquistabile e le 3 vittorie stavano lì a dimostrarlo.

Tanti km da macinare  per ridare dignità a quei tifosi che,attaccati come mai alla propria squadra,chiedevano sforzi comprensibili.

Filosofia? No grazie ma solo pragmatismo e concretezza.

Quella pure dell’estasi di Sperlonga,avversario il Gaeta di Melchionna.

Santarpia organizza la baraonda finale, perché è solo al 94′ che la squadra di Liberti trova il gol vittoria col centrocampista classe ’95.

“Crederci fino all’ultimo,non arrendersi mai”,uno degli assunti del tecnico romano,protagonista assoluto all’intervallo nello spogliatoio,messo a fuoco e fiamme.

Per lo spettacolo ripassate un’altra volta,per la voglia di vincere e la determinazione restate sul canale Semprevisa.

Tredicesimo punto sui quindici disponibili.

Liberti,un mago? Probabilmente si.

Ma la striscia si interrompe,perché,tra tutte le avversarie,sfortunatamente,fa visita la Lupa dell’ex Gagliarducci.

La distanza non appare evidente ma il gol di Paolacci dà ragione ai frascatani.

Non c’è tempo da perdere,è già tempo di reagire.

Sulla sabbia di Monte San Giovanni Campano,bando allo spettacolo,la vittoria è necessaria.

Ma i biancoverdi rimangono con l’uomo in meno. Spavento per Liberti?

Neanche per sogno.

Ancora il time-out a fare da svolta: “Siamo in 10? Io questa partita la voglio vincere comunque”.

Zampata di Renelli,bomba di Cacciotti,slalom speciale di Indelicato,1-3,tifosi in visibilio.

Altro passaggio fondamentale in attesa del Ciampino.

Lo scontro diretto è 0-0,ad Albano la peggiore prestazione produce un brutto 0-2.

Il 16 marzo si sta però per avvicinare,è il giorno del Colleferro,è il giorno del derby.

Lo vince la “Visa”,lo vincono i tifosi.

Segna Salvagni,ex rimpianto.

La festa per le vie del paese,per la partita più sentita dell’anno,parte a ritmo sostenuto.

Punti,tra l’altro,vitali.

A Cisterna non basta Lanatà (gol dell’1-2),0-0 contro Morolo e Ceccano.

La zona play-out a rifarsi sotto per una squadra un po’ a corto d’ossigeno per una rimonta monstre.

Pareggiate vero,ma sempre con punti conquistati che si sommano a quelli col Formia,3-0 con Salvagni,Carbonari e Coluzzi sul tabellino.

Coluzzi,che segnerà pure a Lariano nella vittoria per 1-0,Indelicato a mettere la firma sull’1-1 del primo maggio quando opposto era il Boville di Gori.

9 punti in 5 partite,tanto basta a stare ad un briciolo dalla salvezza.

Briciolo annullato da Salvagni alla penultima.

A Pomezia pareggia lui il gol di Rossi.

Salvezza conquistata,obbiettivo raggiunto.

Un prodigio.

Da Cecchina al Cecchina,tanto è durato il campionato biancoverde di Fabrizio Liberti,un girone solo ma intenso,pregno di risultati e di prestazioni convincenti.

La chiusura a forma di manita,5 gol alla squadra del presidente Organtini(doppietta di Salvagni,Polidoro,Piccolo e Indelicato).

33 punti,23 gol fatti ma soprattutto soltanto 11 subiti.

La difesa il punto di forza,la diga Gavillucci, Nardi,Palombi,Pucello e poi Pazienza,eretta per non rompersi.

L’11 maggio la festa,l’ultimo capitolo del grande libro della stagione dedicato a quei colori,al “Galeotti” divenuto paese dei balocchi.

Sempre là ,al solito punto,ai sorrisi,agli abbracci tra i giocatori,ai tifosi della Semprevisa,alla “Visa”.

Sempre là, quelli là,fra campo e tribuna,tra palco e realtà.

Non nomi e cognomi ma protagonisti di un sentimento.

Resterà un ricordo indelebile,resterà qualcosa di speciale.

Resteranno i momenti,impressi nella memoria di ognuno,di cui il “Galeotti” è scrigno.

Orfano sarà,per i tre mesi a venire,di quelle urla,di quei sussulti in attesa di scrivere,quando il sol leone batterà forte sull’erba verde,nuove pagine della Semprevisa che verrà.

       

                                                                                                                                                                                                 Gianmarco Battisti