Dopo aver messo a posto (almeno si spera) la sfera societaria, il Potenza ha comiciato a guardarsi attorno per poter metter nelle mani di mister Agovino una squadra giovane capace di ben figurare
in un campionato difficile come quello dei dilettanti.
I primi acquisti effettuati sono stati per lo più difensori: si tratta di Riccio e Campanella, due ottimi prospetti per la categoria che insieme al ritorno di capitan Lolaico (anche lui ha firmato per un’altra stagione in rossoblù) andranno a formare la linea difensiva in quel 4-3-3 tanto caro al tecnico ex Cavese; è arrivato anche Carmine Esposito un classe ’93 proveniente dal settore giovanile della Juventus.
Il primo giorno di raduno, inoltre, sono arrivati i sì di Liccardo e De Stefano: il primo, classe ’91, vanta molta esperienza in categoria avendo vestito, tra le altre, le maglie di Ischia, Neapolis, Paganese ed Andria; il secondo è un esterno d’attacco classe ’96 che rientra tra gli under come il baby Scelzo che tanto ha impressionato nella catastrofica trasferta di Cittadella.
L’ultimo acquisto in ordine di tempo è stato Oretti, esperto centrocampista il cui curriculum in Lega Pro, non ultimo l’anno a Taranto, parla per lui. Altri nomi valutati in ritiro sono quelli degli sloveni Cvetkovic e Kutra, il primo portiere e il secondo esterno o centrocampista all’occorrenza che ben stando impressionando e sono vicini alla conferma. Ad un passo dal vestire il rossoblù, inoltre, il centrocampista Lucchese, in uscita dalla Sambenedettese, che potrebbe arrivare in settimana; si valuta anche l’esterno ex Casertana Cunzi, anche se le richieste esose, per il momento, sono lontane dagli standard prefissati dalla presidenza del leoncino.
In attacco i nomi più caldi sono quelli di Esposito, ex Brindisi e Battipagliese e del bomber italo-argentino Olcese, trascinatore con 13 reti dell’Andria nella passata stagione.
Il mercato è dunque in evoluzione, con un quadro generale che sta prendendo forma per cercare di arrivare preparati ad un inizio di stagione che fino a poco tempo fa sembrava un lontano miraggio.
Giovanni Grieco
