SERIE D, IL SAN CESAREO METTE IL LUCCHETTO IN PORTA CON MATERA: “LA CONCENTRAZIONE E’ LA MIA VERA ARMA IN PIU'”

SERIE D, IL SAN CESAREO METTE IL LUCCHETTO IN PORTA CON MATERA: “LA CONCENTRAZIONE E’ LA MIA VERA ARMA IN PIU'”

A cura di Giovanni Crocé

Alessandro, anche dopo la vittoria con la Viterbese e l’ulteriore salita ai piani alti, avete mostrato di non badare troppo agli elogi…

il portiere classe 1995 Matera, numero 1 del San Cesareo
il portiere classe 1995 Matera, numero 1 del San Cesareo di Perrotti

E questo è lo spirito giusto perchè credo che sia bello dopo aver fatto qualcosa di sportivamente notevole rendersi conto di esserci riusciti, e poi ripartire verso la prossima partita, almeno questo è quel che vogliamo da qua a fine campionato. Vogliamo che la classifica ci dia forza giorno dopo giorno, ma senza guardarci troppo, altrimenti si perde di vista il fatto che noi puntiamo soprattutto a fare bene in gara, non abbiamo velleità di titolo ma a quanto pare di playoff sì, quello è un obiettivo realistico e un traguardo bisogna sempre darselo. Ora ci siamo ampiamente e continueremo con la medesima impostazione per tutto il campionato, ora che siamo terzi a -4 punti dalla viterbese, proviamo a fare soprese in serie, anche a noi stessi, perchè no?

Sul piano delle vittorie eclatanti avete già fatto molto, prima di Natale battendo la Lupa Castelli prima, lo scorso turno superando in trasferta la Viterbese, vi sentite l’outsider del campionato?

Io credo che la mentalità di una società di alto livello resti nel tempo al di là del fatto che qualche giocatore vada via o che ci siano delle novità a livello di aspettative, anche perchè quest’anno non è stato dichiarato l’obiettivo di vincere il campionato ma negli ultimi anni, nella storia recente di questa società invece si è sempre fatto di tutto per salire e anche non riuscendoci evidentemente l’impostazione societaria è ottima, quella è intatta e a noi non manca nulla per fare bene, dall’amalgama, allo staff, al campo perfetto, all’autostima e quindi lavorare consapevoli ma tranquilli, con meno pressione, sta portando a questo. Sono tutte e due vittorie epiche perchè nel primo caso abbiamo battuto una squadra prima in classifica che non perdeva da 49 turni, e a nostro modo siamo entrati nella storia di questo campionato. Però la cosa secondo me positiva è che come dicevo per noi conta solo il campo e riusciamo molto bene a isolarci da ogni tipo di pensiero, anche perchè i fatti li si fa in campo, poi va detto che i valori tecnici dei giocatori sono alti, perchè ce ne sono davvero tanti che meriterebbero una menzione, da Brack a Gissi a Luciani a Tirelli a Merlonghi e Pascu, tutti quanti stiamo giocando una grossissima parte di stagione e riusciamo a far bene tanto in casa ma sopratutto in trasferta. Questo per dimostrare che si può fare bene comunque se si trova l’equilibrio giusto a prescidindere dalle richieste della società andiamo in campo sempre per vincere.

Va anche detto che tu per la prima volta sei stato inserito nella top 11 di giornata la settimana scorsa ma sei sempre stato in società importanti, giovanili alla Cisco e poi Lupa Frascati…

Si è vero, e la mentalità la costruisci da grandi insegnanti, da grandi rivalità pur nell’amicizia. Io ad esempio quando ero alla Lupa lottai a lungo con Di Loreti, mio coetaneo e ottimo portiere ora a Fondi, per il posto da titolare, e anche se molte volte dovevo masticare amaro perchè non riuscivo a essere sempre titolare, ho sviluppato doti che avevo anche prima, ma che ho scoperto essere basilari se vuoi avere chances di essere scelto dall’allenatore, prima fra tutte la concentrazione: a parità di allenamento e difficoltà del tiro, un portiere con una buona difesa subisce pochi tiri ma se non ha la testa giusta e si distrae anche per un istante è sempre gol, e quest’anno mi sento molto molto bene a livello nervoso, oltre ad allenarmi duro riesco anche a percepire che in partita sono sempre sul pezzo, reattivo. In questo senza dubbio mi sento più forte di prima e l’affidabilità della nostra difesa fa senza dubbio il resto.

Modelli e tifo di Alessandro Matera…

Tifosissimo della Lazio e grande estimatore di Angelo Peruzzi pur essendo un portiere del 1995, e in entrambe le cose mi accodo proprio al mio ex compagno Di Loreti, che è laziale e anche lui stravede come me per l’ex “portierone” biancoceleste, ma credo sia una cosa comune a Roma e dintorni, mentre nell’attualità, Neuer del Bayern è il top indiscutibile per fisico e tecnica nel ruolo specifico.

Ma adesso è proprio vero che gli obiettivi non possono essere innalazati? E’ vietato parlare di qualcosa oltre i playoff…

Più che vietato è pericoloso, abbiamo fatto parlare sempre il campo usando un basso profilo, stiamo bene, perchè montarci la testa e parlare proprio ora? Io vado sempre in campo come  i miei compagni per dimostrare di poter alzare l’asticella, e come detto non penso ad altro. Se dovessimo poi essere tanto bravi e fortunati da stare a Marzo dove siamo ora, o ancora meglio, poi se ne parlerà, ma prima di tutto conta giocare bene e vincere stando sereni e felici di giocare in un ambiente meraviglioso come quello del San Cesareo, del resto ne parlerete voi settimanalmente. Bisogna sempre ricordare che Lupa e Viterbese hanno investito tantissimo più di noi e puntano alla vittoria finale, noi anzi abbiamo ceduto qualche pedina ma senza cedere l’ossatura portante, gente come Merlonghi che tutti vorrebbero, e abbiamo molte meno pressioni ma una storia societaria importante che ci sorregge e ci regala serenità. Bisognerà vedere quale delle due filosofie pagherà di più, e se vinceranno gli investimenti massicci, pazienza, ma come avete visto, non regaliamo nulla a nessuno, in primis a noi stessi, mister Perrotti è a capo di un gruppo che per primo è esigente con sè stesso e vuole sempre avere l’idea di aver dato tutto quel che ha.