SERIE D, SAN CESAREO SI APPOGGIA AL GUERRIERO GISSI: “UNA CORSA IN PIU’ PER TENERE ALTO IL NOME DI QUESTA SOCIETA'”

SERIE D, SAN CESAREO SI APPOGGIA AL GUERRIERO GISSI: “UNA CORSA IN PIU’ PER TENERE ALTO IL NOME DI QUESTA SOCIETA'”

A Cura di Giovanni Crocé

Gissi, centrocampista classe 1980, in maglia San Cesareo
Gissi in maglia San Cesareo

Riccardo Gissi, in questo centrocampo imperniato su di te crescono tanti bravi giovani e il San Cesareo, senza proclami, insegue i playoff…

La politica del non fare rumore è sempre stata la mia preferita perchè solo i fatti contano e non serve a nulla promettere e non mantenere, è molto meglio così e poi alla soglia dei 35 anni sono venuto a giocare ancora qualche anno stando sereno e professionale come sempre vicino casa a Roma, per stare accanto alla mia famiglia che negli anni del professionismo mi ha seguito dappertutto, che fosse Terni, piuttosto che Catanzaro, Triestina o o Treviso, ora sono io che mi metto a disposizione loro come dei più giovani e devo dire che atleti comunque ancora molto giovani, come i miei colleghi di reparto come Luciani o Tirelli, calciatori intorno ai 23 anni, nel pieno del loro vigore, qua a San Cesareo stanno imparando tanto e proprio per il fatto di non avere pressioni particolari se non quest’anno onorare la maglia e quantomeno arrivare ai playoff, meritano un applauso perchè hanno forti motivazioni del tutto autonome e rispettano la maglia che indossano. E mettiamoci anche che San Cesareo è una società modello, serie, a misura d’uomo ma con cose che anche nel professionismo che ho frequentato a lungo, a volte si sognano: la palestra polifunzionale è bellissima e il manto erboso del “Pera” è quasi sempre impeccabile e tanti avversari sono i primi  – meravigliati – a complimentarsi con la nostra società in una serie D dove troppo spesso incredibilmente ancora si rischiano le caviglie su terreni già in partenza a dir poco malandati.

Difatti nonostante nessuno abbia più parlato nè a voi nè a noi della stampa di dichiarate ambizioni, eppure siete là a un passo delle grandissime…

Ma credo che questo sia frutto di una mentalità acquisita nel recente passato, quando hanno lottato punto a punto con la Lupa Roma e corazzate come la Sambenedettese per salire e pur non riuscendoci una certa forma di pensare e agire nel far calcio ormai è rimasta a San Cesareo ed è estremamente positivo: zero beghe per i pagamenti, nessuna ansia da mercato, per quel che ho notato sono andati via solo i giovani che non trovando spazio hanno legittimamente chiesto di andarsene per giocare di più, non perchè fossero trattati male: questo è il segnale più grande che la società possa ricevere a mio avviso. Anche io, che solo da tre anni faccio la D e da due sono qua, confermo tutto, ma anche che tra Lupa e San Cesareo, sono grato a tutte e due le società per come mi hanno trattato, chi va in certe società sa cosa trova e difficilmente se dà tanto riceve meno del dovuto. E’ giusto parlare anche di questi aspetti nel calcio, perchè per ora, nella mia personale esperienza in serie D, non posso che raccontarvi di un bicchiere mezzo pieno. ho esattamente quello che cerco: serenità e professionalità nel giocare e la mia famiglia accanto.

A destra gissi in maglia triestina
A destra gissi in maglia triestina

Riccardo eppure è opinione comune che tu possa dare una mano anche in fase offensiva, oltre che rubare e distribuire palloni là in mezzo…

E’ un tarlo anche di mio padre, che naturalmente mi segue nel calcio da quando sono bambino, anche lui me lo ripete spesso. Ogni tanto provo come vedete il tiro da fuori, ma pure essendo stato professionista fino a tre anni fa, sono anche molto critico ed onesto con me stesso: credo di avere come dote innata e punto forte la grinta, la corsa e la generosità, magari anche la visione di gioco, ma non certo la conclusione, la reputo buona, ma la provo raramente anche perchè credo che il mio compito basilare sia aiutare i ragazzi a costruire gioco, a mettere in condizione i  talentuosi di avere spazio e modo di fare loro male all’avversario là davanti. Concludo poco anche perchè mi sembra un personalismo che mi concedo solo quando non posso farne a meno, il mio gioco è  volutamente essenziale. Ma ogni tanto continuerò a provare, perchè so bene che un gol è il miglior aiuto per il San Cesareo e io cerco sempre ciò che è meglio per la squadra: se sarà tiro, assist o qualsiasi cosa, nessun problema.

Nelle prossime due settimane prima della sosta natalizia affronterete in casa  Olbia e Lupa Castelli, avversari diversissimi ma entrambi prestigiosi…

Certo, hanno nome, giocatori e blasone entrambe e meritano attenzione e rispetto ma mai paura, perchè con la paura addosso si prendono imbarcate e noi vogliamo fare tutto il massimo e i punti possibili, come già abbiamo dimostrato battendo la Nuorese che aveva imposto il pari alla Lupa Castelli. L’Olbia pare e dite che stia cedendo troppo, cambiando o smobilitando e ne ho sentite tante di voci in giro ma per me sono troppe e troppo eccessive in negativo: loro sono ancora nel lotto di chi come noi può ancora quantomeno lottare per arrivare ai playoff per come la vedo io e poi c’è la Lupa Castelli, che non ha bisogno di presentazioni, è forte, pluri-imbattuta ha grandi giocatori e soprattutto fame e mentalità e anche col mercato fatto ha cercato di guardare al pelo nell’uovo e di perfezionarsi ancora. Per me queste due partite prima delle feste se fatte da noi alla grande sarebbero un grande e definitivo banco di prova, gettiamoci a capofitto, con coraggio, in questo mini-ciclo e poi valuteremo. Ma già ora sono fiero di quello che abbiamo fatto.

Gissi tra i professionisti in maglia Treviso
Gissi tra i professionisti in maglia Treviso

 

Chi secondo te merita a breve il grande salto?

Dei miei compagni giovani a centrocampo ho già accennato, mentre Merlonghi merita di ritornarci, perchè pur essendo classe 1988 è forte, tenace, tecnicissimo e un vero talento che trascina gli altri a dare di più, per lui deve essere questione solo di qualche mese dal mio punto di vista, ma di nomi da noi ce ne sono tanti, tutti diretti da mister Perrotti che sa davvero il fatto suo, basta guardarci bene. E poi Pascu: noi saremo anche bravi a farlo giocare da solo al centro dell’attacco, come polo di attrazione di tutti i palloni, però è pur vero che una belva d’area di rigore come lui qua in D fa davvero la differenza, ha un coraggio e una esplosività che lo rendono ad oggi uno dei migliori centravanti del girone, come minimo.