Sermoneta, Ciccarelli lancia la volata: “La Coppa Italia? Alla Finale ci penseremo il 13 Maggio, prima c’è un campionato da vincere”

Sermoneta, Ciccarelli lancia la volata: “La Coppa Italia? Alla Finale ci penseremo il 13 Maggio, prima c’è un campionato da vincere”

A cura di Roberto Matrisciano

 

Promozione girone C

 

Nelle ultime due sfide, proprio nel momento più importante della stagione, ha regalato al Sermoneta l’accesso alla finale di Coppa Italia e intensificato la speranza di poter agganciare ancora il primo posto nell’equilibratissima lotta al vertice nel girone C.

Mauro Ciccarelli è uno abituato a far gol, 198 per l’esattezza se si contano solo quelli messi a segno in campionato, escludendo le coppe, ma l’ultima settimana ha lasciato in lui qualcosa di unico, speciale, ma ancora non abbastanza per cancellare dalla sua mente il rigore sbagliato con il Colosseum nel primo turno dei play-off dello scorso anno. Per dimenticare, come afferma lui, ci vorrebbe un titolo, forse anche due…

 

Mauro, sei reduce da una settimana vissuta da assoluto protagonista: prima l’exploit del “Desideri”, poi il guizzo decisivo all’ultimo minuto con il Falasche.

È esagerato affermare che questa passata, sia stata una delle settimane più importanti degli ultimi anni, sia a livello personale che di squadra?

“No, non esageri, perché per me è stato proprio così.

Sono arrivate due vittorie molto importanti, dal grande significato, ed io sono felicissimo di averle firmate entrambe.

Il successo con il Fiumicino balza subito agli occhi perché è valso la finale, ma i tre punti con il Falasche sotto certi punti di vista sono ancora più significativi, soprattutto nel modo in cui sono arrivati.

Eravamo euforici dopo la Semifinale del “Desideri”, ma avevamo qualche defezione e sapevamo che Domenica dovevamo sbloccarla subito per non avere intoppi nella ripresa.

Purtroppo non ci siamo riusciti, ma la cosa che mi ha soddisfatto di più è stato vedere la squadra non mollare mai, rimanere lucida e cercare di fare la partita fino alla fine, proprio secondo le nostre caratteristiche.

Il mio gol all’ultimo minuto intatti non è stato casuale o su una palla lunga, ma al termine di un’azione elaborata e con un cross dal fondo”.

Arrivati sin qui, dopo una stagione molto faticosa, c’è il rischio che il vostro pensiero ricada di più sulla finale del 13 Maggio con il Monti Cimini, anziché sulla lotta al titolo?

“Assolutamente no, perché noi non molliamo nulla e poi la Finale è lontana, ora c’è un campionato da conquistare.

Con la Coppa Italia si può arrivare in Eccellenza solo se alzi il trofeo, dunque arrivare primi in campionato è un obiettivo ancora vivo e in cui noi crediamo molto.

Poi aggiudicarsi il titolo avrebbe tutto un altro sapore, perché ti regala un altro tipo di emozioni rispetto alla Coppa Italia, che comunque è un torneo prestigioso.

La finale ci deve stimolare per dare il 100% in campionato, ma su questo non ho dubbi perché la squadra è arrivata sin qui proprio dando sempre il massimo e non lasciando nulla al caso e grazie anche a quella magnifica incoscienza che hanno i giovani.

I cali di concentrazione sono pericolosi, perché non ti fanno arrivare al top nelle partite decisive, e ne sappiamo qualcosa visto che nella scorsa stagione è successo proprio questo.

Eravamo oramai sicuri del secondo posto e nelle ultime giornate abbiamo mollato la presa, arrivando a giocarci i play-off scarichi psicologicamente.

Ma quest’anno sono tranquillo, perché non accadrà di nuovo”.

Nel vostro girone lì davanti c’è un equilibrio pazzesco, dove in ogni giornata c’è la possibilità di assistere ad un sorpasso.

La vostra ambizione di rimonta passa dalla trasferta di Cave?

Dopo ci saranno ancora possibilità?

“Centrare il cosiddetto double è un sogno ma allo stesso tempo un obiettivo realistico.

Le squadre che ci precedono non sono superiori a noi e lo abbiamo dimostrato sul campo.

All’andata con il Team Nuova Florida perdemmo, ma non eravamo ancora in forma, poi abbiamo nettamente battuto la Cavese in casa e abbiamo subito il pari solamente al 96′ su rigore nel ritorno con la squadra di Bussone.

Andremo a Cave per vincere, ma sono sincero, prima di tutto sarà molto importante non perdere per non pregiudicare poi la volata finale, anche se mancheranno sei giornate alla fine, che non sono poche.

Ora anche la quarta in classifica ha speranze di raggiungere i play-off e le squadre che si devono salvare in questo momento sono davvero difficili da affrontare, dunque non si chiuderà il discorso, anche se sarà dura recuperare in caso di sconfitta.

Noi comunque giocheremo per i tre punti e a viso aperto come sempre, non faremo calcoli perché non ne siamo capaci e la gestione poi non è il nostro forte”.

Siete al top della forma, soprattutto psicologicamente e proprio alla vigilia di una partita così importante.

Era davvero difficile sperare in una condizione migliore, sei d’accordo?

“Al big match con la Cavese ci arriviamo carichi e con il morale altissimo, proprio come speravamo, ma è una partita da tripla ed è impossibile dare ora una favorita.

Loro hanno tanti giocatori di esperienza e qualità, hanno un pubblico dalla loro che è diverso dagli altri, ti da una spinta in più e rappresentano un fattore.

Se sarà una partita equilibrata, come al solito, saranno gli episodi a decidere, noi comunque giocheremo a viso aperto come sempre, non tradendo le nostre caratteristiche.

Li ho diversi amici, e sarebbe un orgoglio poterli battere ancora”.

Sei ad un passo dalle 200 reti totali in campionato.

A quale sei più affezionato?

“Quella a cui un attaccante è più affezionato è sempre l’ultima realizzata, e spero di ricordarmi anche qualche gol che ci farà vincere qualcosa.

Ricordo con piacere anche la prima che segnai con la maglia del Pomezia, perché era il giorno del mio ritorno in Eccellenza, e l’ultima, sempre con la maglia rossoblu, perché fu la ventesima stagionale e mi permise di prendermi anche qualche rivincita a livello personale.

Come dimenticare poi il gol in casa del Manfredonia in Serie D, davanti a 4000 spettatori contro un avversario che poi vinse il campionato.

Giocavo con il Guidonia e fu una grande emozione”.

Con questi ultimi gol, belli e decisivi, hai cancellato l’amarezza del rigore sbagliato con il Real Colosseum nel play-off dello scorso anno?

“Per ora è impossibile cancellarlo, solo una vittoria aiuterà a farlo. 

Solo un approdo in Eccellenza eliminerà totalmente quella delusione.

Desidero tanto riscattare anche quella finale di Coppa Italia del 2012 persa con il Centro Italia, sempre con la maglia del Sermoneta, quando subimmo gol al 120′.

Fu una grande delusione ed ora è arrivato il momento di toglierci qualche soddisfazione”.

Sono diversi anni che il Sermoneta tenta il salto di categoria, ma fino ad ora lo ha solo sfiorato ed anche in diverse occasioni, nonostante abbia sempre giocato un calcio che in Promozione è raro vedere.

Pensi manca ancora qualcosa per raggiungere l’Eccellenza?

“A mio avviso qui non manca assolutamente nulla, ci sono i mezzi, la competenza e l’entusiasmo per partecipare al massimo campionato regionale.

Qui c’è programmazione, la società non investe in modo scriteriato e dietro le quinte ci sono persone serie e competenti, e la competitività mostrata in questi ultimi campionati parla chiaro.

In questa stagione, dove si è investito meno sul mercato rispetto agli anni passati, stiamo facendo ancora meglio, e questa è la più netta dimostrazione della qualità dirigenziale del Sermoneta”.

Quale sarà invece il futuro di Mauro Ciccarelli? 

“Punto a rimanere qui con tutto l’entusiasmo e la voglia possibile.

Sento il Sermoneta come una famiglia, non solo a livello calcistico

Lavoro nell’azienda del Presidente, qui sto cercando di costruirmi un futuro e qui ho il desiderio di restare”.

 

 

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