VALLE DEL TEVERE, LA RIVELAZIONE DEL DS BIANCHI: “ECCO PERCHE’ NERI HA SCELTO NOI…”

VALLE DEL TEVERE, LA RIVELAZIONE DEL DS BIANCHI: “ECCO PERCHE’ NERI HA SCELTO NOI…”

Nella trattativa che ha condotto Marco Neri a Forano un ruolo determinante lo ha giocato il cuore.

Non è un mistero infatti che tra l’attaccante testaccino ed il difensore/direttore sportivo della Valle del Tevere Alessio Bianchi sussistano da anni solidi rapporti di amicizia che poi sono diventati addirittura di parentela.

Tra i due esiste un’affinità fiorita dal tempo in cui Bianchi si accorse quasi per caso di quel ragazzino gracile cui neppure il suo mister d’allora dava troppo credito e che stava addirittura per smettere di giocare.

Fu lui in pratica a convincerlo ad insistere ed a prenderlo di fatto sotto la propria ala protettrice.

Di lì è nata la storia di Marco Neri, uno dei talenti più cristallini del nostro calcio, uno di quelli che nel calcio che conta sarebbe dovuto arrivarci ben prima dell’occasione, durata poco per mille motivi, offertagli l’anno scorso dalla Lupa Roma.

Annata di Terracina a parte, Neri ha sempre giocato nella provincia sud o sud-est della Capitale (Palestrina, Cave, San Cesareo, Frascati) con qualche escursione sul litorale (Acilia, Ostia, Fiumicino).

L’anno prossimo, il suo territorio di caccia invece sarà per la prima volta nella sua carriera l’hinterland sabino.

Una scelta legata certamente alla riconosciuta serietà del club di Enzo De Santis, ma che affonda le proprie radici nella terra dell’affetto e della riconoscenza.

Il perchè lo affidiamo all’artefice principe del colpaccio di mercato.

 

“Quello che inizierà a settembre sarà molto probabilmente il mio ultimo anno da calciatore ed io e Marco volevamo giocare un’altra stagione insieme – spiega Alessio Bianchi – E’ capitata questa opportunità e siamo riusciti a concretizzarla grazie al nostro presidente”.

L’arrivo di Neri arriva a pochi giorni di distanza dall’annuncio di un altro crac come Federici.

Elementi che inducono a pensare che la Valle del Tevere voglia disputare un campionato tutt’altro che anonimo.

“Con le conferme di gente come Fiorentini, Danieli, Nardi, De Vellis e degli under che già si sono ben distinti nella passata stagione la nostra era già una base importante su cui lavorare – sintetizza il direttore sportivo biancazzurro – E’ ovvio che l’arrivo di Marco l’arricchisce ulteriormente, ma non ci piace far progetti.

L’esperienza mi ha insegnato che i campionati non si vincono ad agosto, ma giorno dopo giorno con la compattezza di gruppo ed aiutandosi a vicenda sia nei momenti propizi che in quelli meno fortunati.

La nostra filosofia portante rimarrà quella di sempre, ossia provare a vincere tutte le partite”.

In molti sono curiosi di vedere all’opera nel massimo campionato regionale la squadra di Stefano Scaricamazza, anche per testare le qualità di alcuni ragazzi di cui si dice un gran bene, primo fra tutti il centrocampista Jammeth.

“Lui era con noi dallo scorso settembre, ma abbiamo atteso il momento giusto per inserirlo – sorride Bianchi – Credo che farà molto bene anche in Eccellenza…”.

Bianchi, che venerdì prossimo dovrebbe partecipare ad un triangolare per beneficenza che riunirà allo stadio Matusa le vecchie glorie del Frosinone (insieme a lui scenderanno in campo altri volti noti del panorama dilettantistico laziale come Giuliano Farinelli, che lo scoprì giovanissimo all’Almas, e Fabrizio Perrotti ndr), al primo anno da direttore sportivo ha subito centrato il successo.

Impresa toccata a pochi in passato.

“Gran parte del merito va alla società – si schermisce l’ex difensore di Viareggio, Civitavecchia, Cavese e Valmontone – Quando ti rapporti con persone che fanno della serietà la propria bandiera, sei già al 70% dell’opera.

E in un momento storico come quello che sta vivendo il nostro calcio trovarne è sempre più difficile…”.