ANZIO, APPUNTAMENTO COL DESTINO: IN TOSCANA PER RIPRENDERSI LA SERIE D

ANZIO, APPUNTAMENTO COL DESTINO: IN TOSCANA PER RIPRENDERSI LA SERIE D

Nessun dorme ad Anzio.

D’altronde, quando all’orizzonte già si staglia l’appuntamento con la storia sarebbe difficile non esser vigili.

Alle ore 16 di domenica la squadra di Flavio Catanzani si ritroverà di nuovo occhi negli occhi con i toscani del San Donato Tavarnelle.

Gara-1 è stata un trionfo, anzi ha rappresentato la sublimazione di tutte le virtù che i biancazzurri hanno già abbondantemente manifestato durante una stagione che ai nastri di partenza in pochi avrebbero vaticinato tale.

L’estate scorsa al Bruschini è stato un tourbillon di chiacchiere e di dubbi.

Prima le voci sull’arrivo dell’ex tecnico dell’Aprilia, Michele Bilotta, poi quelle su Gian Luigi Staffa.

A far macerare nell’ansia gli appassionati tifosi neroniani, tuttavia, è stata soprattutto la piega che avrebbe assunto la stagione dopo l’amara retrocessione appena patita.

rizzaro anzio

Decisiva è stata la scelta di patron Franco Rizzaro di cambiare la storia, affidando la panchina al nettunese d.o.c. Catanzani e la direzione tecnica a Luigi Visalli che altrettanto bene aveva operato nelle stagioni precedenti nel club verdazzurro.

Il binomio ha riportato freschezza ed entusiasmo nell’ambiente ed un notevole contributo lo hanno garantito anche quei ragazzini terribili che hanno accompagnato i due dal Masin.

Tra tutti è spiccato Paolo Loria, attaccante che, play-off compresi, ha timbrato il cartellino in ben diciotto occasioni.

Niente male per un giovanotto classe 1995, sul quale già circolano voci di (meritati) corteggiamenti da parte delle categorie superiori.

 

Tutta la banda dei ragazzini terribili dell’Anzio è stata però protagonista di un’annata da incorniciare.

Plasmata ad immagine e somiglianza della filosofia calcistica del suo allenatore, la cucciolata è via via cresciuta durante il torneo.

L’esempio più immediato è Bispuri, l’uomo dei gol impossibili, ma sarebbe da folli sottacere il grande contributo dei Lauri, dei Dell’Accio e dei D’Amato, solo per citarne alcuni.

fatati anzio

Se Alessio Fatati ha giocato probabilmente la miglior stagione della propria carriera, riuscendo finalmente ad equiparare un talento che non gli è mai mancato ad un sacrificio tattico d’importanza capitale per i propri compagni, a Daniele Barile è invece toccato in sorte il compito di accendere la scintilla.

Arrivato al Bruschini dopo aver provato a cominciare la sua terza stagione in quella Serpentara della quale era stato uno dei massimi interpreti nelle due promozioni consecutive, l’ex attaccante del Futbolclub ha immediatamente impresso il marchio della sua fame sulla pelle dei compagni meno esperti.

D’altro canto, Catanzani, già suo compagno di squadra ai tempi della Lodigiani, sapeva benissimo chi si sarebbe messo in casa: uno che magari rovescia il tavolo se perde una partita a briscola, ma che proprio grazie alla sua innata competitività sa incrementare la voglia di vincere dello spogliatoio.

cassioli e barile anzio

Il tutto senza metter da parte i meriti, profondi, della preparazione atletica di una squadra che, grazie al lavoro di Cristian Cassioli.

Per l’Anzio sarà la seconda volta in una finale play-off.

Il precedente è incoraggiante e rimanda alla stagione sportiva 2009/10.

Allora gli uomini di Paolo D’Este, dati troppo prematuramente per bolliti visto che nelle battute conclusive della regular season avevano dissipato un buon vantaggio sul Fidene fino a farsi riprendere dai romani e farsi battere ai tiri di rigore nello spareggio di Anagni, si aggiudicarono prima il derby fratricida contro l’ottima Cavese di Ferazzoli e poi liquidarono in finale gli abruzzesi del Mosciano che sorprendentemente avevano sbarrato la strada alla favoritissima Pistoiese.

Era l’Anzio del “Re dei Bomber” Antonelli e di Gamboni, di Giuffrida e di Papagna, di Panella e di Fioravanti.

Insomma, una grandissima squadra.

Di quel collettivo meraviglioso sono rimasti in due: Alessio Piccheri e Mario Guida, mentre Simone Rizzaro si sarebbe imposto con maggiore continuità a partire dalla stagione successiva.

piccheri anzio

Il roccioso difensore centrale, protagonista di mille ed una battaglia sui campi della nostra regione, è andato oltre le leggi della fisica e di un fisico che a quarantuno anni va oliato con cura certosina.

A quarantuno primavere il Cinque è andato alla grande e le trentasette reti che la difesa da lui guidata ha incassato nelle trentacinque gare stagionali rappresentano una medaglia, l’ennesima, che può e deve appuntarsi sul petto.

Le orecchie di Mario Guida, così come quelle di Simone Rizzaro, sono state invece perennemente disturbate in questi anni dal solito ritornello: “Lo sanno tutti che quei due giocano per motivi di parentela e non per merito…”.

Ebbene, ai pochi che ancora si dilettano a salmodiare questo mantra consiglieremmo un’attenta rilettura delle scorse stagioni ed un’ancor più lucida analisi di quale sia stato il contributo dell’Uno e dell’Otto quest’anno.

L’AVVERSARIA – Esattamente come l’Anzio, anche il San Donato Tavarnelle è retrocesso dalla Serie D dodici mesi fa.

La squadra affidata a Fabio Ercolino, tornato sulla panchina dei giallorossi in questa stagione, ha chiuso al quarto posto nel Girone B dell’Eccellenza toscana, dove ad imporsi è stata quella Rignanese che l’anno prima aveva eliminato in semifinale play-off lo Sporting Città di Fiumicino, salvo poi cedere in finale con i liguri della Fezzanese.

ercolino san donato tavarnelle

I fiorentini, miglior attacco del proprio torneo alla pari con la formazione vincitrice, si sono aggiudicati con una certa sorpresa i propri play-off regionali, superando prima la Bucinese dopo i tempi supplementari per 4-1 e poi il Montevarchi nella finalissima per 2-0.

Al Bruschini i toscani non hanno destato una grande impressione, ma i nostri faranno bene a resettare completamente la gara d’andata ed a non sottovalutare le buone individualità degli avversari.

La partita di giovedì ha evidenziato ad esempio la precisa geometria del regista Galbiati, il senso della posizione del centrale Mesinovic e l’incontenibile velocità dell’esterno Saccà.

Bisognerà prestare attenzione a questi, ma anche a coloro che in gara-1 hanno deluso le attese come il colombiano Cubillos, il centravanti Vanni e l’incursore Ghelardoni.

Ulteriori insidie potrebbero derivare dal campo, piccolo e stretto, di San Donato in Poggio, senza ovviamente trascurare le assenze per squalifica di Barile e Pucino.

L’ARBITRO – La direzione della supersfida di domenica toccherà al veronese Francesco Lipizer.

lipizer verona arbitro

Una curiosità: esattamente come fu per Caldera di Como che si occupò del match d’andata, anche la giacchetta nera veneta vanta un precedente stagionale nel Lazio arbitrando un match che ha avuto per protagonista il Real Colosseum (quello che lo scorso 10 aprile si concluse sullo 0-0 al Certosa con l’UniPomezia, ndr).

Speriamo che possa essere di buon auspicio.

Gli assistenti saranno invece Manara di Mantova e Massimino di Cuneo.