Audace, parla Gerli: “Il girone ha tante pretendenti e ci siamo anche noi. L’umiltà deve essere la pietra miliare del nostro campionato”

Audace, parla Gerli: “Il girone ha tante pretendenti e ci siamo anche noi. L’umiltà deve essere la pietra miliare del nostro campionato”

L’Audace di patron Giuseppe Spinelli ha immediatamente dato la sua impronta al complicatissimo Girone B di Eccellenza, festeggiando nella gara d’esordio un convincente successo ai danni di una delle favorite al titolo come il Città di Anagni.

Un successo che a mister Fabio Gerli ha fornito indicazioni interessanti in vista dei prossimi impegni, a partire da quello romano con un Fonte Meravigliosa che è partito come meglio non avrebbe potuto sia in campionato che in Coppa Italia.

Il tecnico di origine ciociara è ben consapevole dei rischi che possono derivare anche da un minimo calo di tensione e negli ultimi giorni ha catechizzato a lungo i suoi calciatori sulle insidie del match in programma al Mario Tobia.

Nel frattempo, al netto delle oggettive difficoltà derivanti dal dover giocare a Cave per la temporanea indisponibilità del “Le Rose”, il progetto-Audace va avanti, sospinto dall’inesauribile passione del suo plenipotenziario e di una dirigenza che lo stesso allenatore non esita a definire una vera e propria famiglia.

 

Vincere la gara d’esordio è sempre importante.

Farlo battendo una possibile rivale nella corsa al titolo raddoppia la valenza del successo.

Che partita è stata con il Città di Anagni?

“La tua premessa è corretta ed è già parte integrante della risposta.

La valenza è davvero duplice.

Credo di poter affermare che il match sia stato giocato a viso aperto da entrambe le squadre fin dal primo minuto, ma noi nel primo tempo siamo riusciti ad interpretarlo come lo avevamo preparato.

Siamo stati bravi a difenderci alti per non concedere loro un’impostazione comoda ed a schermare Giacomo Iozzi, ossia la loro fonte di gioco.

Nei primi quarantacinque minuti abbiamo creato almeno quattro occasioni nitide ed il bottino poteva essere più cospicuo, mentre nel secondo devo ammettere che c’è stato un calo agonistico che ho faticato a comprendere e del quale abbiamo parlato a lungo in settimana con i ragazzi.

Loro sanno che non deve accadere più, altrimenti rischiamo di rovinare quanto di buono fatto in precedenza e sarebbe stato un peccato non centrare la vittoria.

Tutto sommato, però, al Città di Anagni, che è una squadra molto forte e personalmente colloco appena dietro al Sora per qualità del suo organico, abbiamo concesso solo di prendere campo, rischiando solo su una serie di palle inattive negli ultimi dieci minuti ed incassando la rete del 2-1 finale quando eravamo già nel recupero”.

La prima giornata di un campionato non è mai pienamente indicativa, però qualche sensazione l’ha lasciata.

I passi falsi di Sora, Insieme Formia e Gaeta suggeriscono che le insidie sono dietro l’angolo per tutti…

“Parto dal presupposto che quelli di questa stagione sono davvero due bei gironi.

Secondo me, l’Eccellenza è tornata ad essere il campionato di prim’ordine che era un tempo ed i risultati che menzionavi ne danno la certificazione.

In sede di pronostico, ad esempio, nessuno avrebbe immaginato che il Monte San Biagio vincesse con simile autorevolezza a Gaeta.

Ogni squadra può comportarti delle difficoltà: una di queste l’affronteremo domenica prossima…”.

In effetti,  domenica vi aspetta una trasferta romana da prendere con le molle: la matricola Fonte Meravigliosa ha cominciato alla grande la sua stagione con due successi esterni tra campionato e in coppa.

Che tipo di interpretazione del match ti aspetti dai tuoi?

“Questa squadra ho avuto modo di vederla e devo dire che è molto organizzata e fa leva su un 3-5-2 che concede poco agli avversari.

Pur non disponendo di  grandi nomi in organico ed avendo un’età media molto bassa, gioca un calcio pratico ed efficace e scende in campo con grande serenità.

Peraltro, credo sia l’unica a schierare tra i pali un estremo difensore classe 2005, quindi onore al merito.

Con i miei sono stato chiaro: sarà necessario affrontare il Fonte Meravigliosa con massimo rispetto ed umiltà.

Quest’ultima dovrà essere la pietra miliare della nostra stagione.

Se scendessimo in campo con presunzione per il semplice fatto di aver battuto il Città di Anagni e quindi già questo ci rende superiori, commetteremmo un errore madornale e dimostreremmo che non abbiamo capito nulla di questo campionato”.

Il ritorno alla formula tradizionale del torneo con la conseguente riduzione delle partecipanti ai play-out comporta meno ansia, ma potrebbe anche far riaffiorare le problematiche degli anni passati in merito all’impegno di alcune squadre nelle ultime giornate di campionato.

Tu come la vedi?

“Di questa tematica posso parlare con cognizione di causa, dal momento che lo scorso anno a Terracina siamo riusciti a salvarci matematicamente solo alla terzultima giornata, ma siamo comunque rimasti sul pezzo e concentrati fino alla fine.

Ai ragazzi peraltro dicevo sempre che in campo non avremmo trovato sorprese, mentre nelle ultime partite delle stagioni precedenti, spesso ed anche a ragion veduta, si dava spazio anche ad elementi della Juniores per misurarli e far loro prendere confidenza con la categoria che avrebbero affrontato qualche mese dopo.

Tutto ciò era importante, ma comportava l’inevitabile abbassamento del valore del campionato.

Forse la formula paventata dell’introduzione di play-off che potessero coinvolgere squadre dal secondo al quinto posto poteva rappresentare un giusto compromesso ed avrebbe reso avvincente il campionato fino all’ultima giornata”.

La finestra estiva di calciomercato si avvia a concludersi: sei soddisfatto della rosa che ti è stata messa a disposizione dalla società o siete ancora al lavoro per integrarla?

“C’è un effettivo grado di soddisfazione per l’organico che la società ha saputo consegnarmi, però i direttori Alessandro Poggi e Ernesto Talarico tengono costantemente i loro radar accesi.

Qualora negli ultimi giorni si presentasse qualche occasione funzionale al nostro progetto ed alle mie esigenze tecniche, la valuteremo con attenzione.

Non prenderemo rinforzi tanto per farlo, ma solo se saranno effettivamente utili, perché la nostra già adesso è una rosa di valore”.

Quando hai raggiunto l’accordo con il Presidente Spinelli, hai dichiarato che tra i motivi che ti hanno indotto ad accettare l’offerta dell’Audace c’era la curiosità nel rapportarti con una realtà della provincia di Roma.

A distanza di quasi tre mesi, qual è il tuo primo bilancio di questa nuova esperienza e che tipo di rapporto hai costruito con il patron e gli altri membri della dirigenza?

“Mi vien da dire: paese che vai usanze che trovi, ma io questo cercavo.

Volevo arricchire il mio bagaglio culturale e sportivo e sono felice della scelta compiuta.

Mi sto rapportando con una realtà piuttosto piccola rispetto alle precedenti in cui ho allenato (Ceccano, Alatri, Anagni e Terracina, ndr), ma qui ho riscontrato fin da subito una gestione molto familiare e con uno spiccato senso di appartenenza.

La società sta facendo fronte comune alle difficoltà logistiche in cui attualmente ci stiamo muovendo.

Non dobbiamo dimenticare che il campo “Le Rose” di Genazzano è attualmente indisponibile per lavori inerenti il manto erboso e le tribune e questo ci obbliga ad allenarci a Colle di Fuori e giocare le gare casalinghe all’Ariola di Cave.

La società sta facendo grandi sacrifici per alleviare i naturali disagi e, nonostante i mille impegni calcistici e lavorativi che quotidianamente deve sobbarcarsi, patron Spinelli è costantemente vicino alla squadra e non nasconde mai l’ambizione di far crescere l’Audace.

Il nostro obiettivo stagionale lo abbiamo chiarito a più riprese: vogliamo disputare un campionato di vertice, anche se inizialmente non mi aspettavo che dovessimo vedercela con un gruppo così folto di rivali”.