BABUSCI SCUOTE IL CASSINO: “INDOSSIAMO UNA MAGLIA PESANTE, SUDIAMO PER LEI”

BABUSCI SCUOTE IL CASSINO: “INDOSSIAMO UNA MAGLIA PESANTE, SUDIAMO PER LEI”

Conclusa lo scorso inverno una lunga e più che decorosa carriera da calciatore, Massimiliano Babusci si appresta a vivere la sua prima vera stagione da head-coach del Cassino.

Lui che con gli scarpini ai piedi è sempre stato il cervello delle squadre in cui ha militato (per informazioni basta tornare indietro nel tempo a quella meravigliosa espressione del calcio frascatano che fu la Lupa ai tempi di Manolo Patalano, ndr) adesso è pronto a mettere sul piatto tutta la sapienza calcistica acquisita negli anni per portare il più in alto possibile la formazione azzurra.

Ereditata la panchina da Sandro Grossi nel corso della travagliata scorsa stagione, Babusci ha chiuso alle spalle del quartetto composto da Albalonga, Serpentara, Colleferro e Nuova Itri.

Un compito ben svolto, considerando anche le difficoltà sorte in corso d’opera.

Ora però arriva il difficile.

Stavolta la squadra l’ha concepita lui in prima persona e tutti gli innesti giunti nel corso dell’estate hanno ricevuto il suo imprimatur.

Inutile girarci intorno, i tifosi vogliono vincere questo campionato per cimentarsi nuovamente con categorie più consone al blasone del club.

Il confine tra le brucianti passioni e le ansie da prestazione può essere sottilissimo.

Babusci, tuttavia, ha l’esperienza per gestire ogni sbalzo d’umore.

Alla vigilia dell’esordio con il Pomezia di fronte all’appassionato pubblico del Salveti, il tecnico ci ha svelato sensazioni ed obiettivi suoi e della squadra.

 

Mister, ormai ci siamo.

Fra tre giorni si comincia a far sul serio.

“Confesso che l’emozione c’è ed è anche tanta.

Allenare in una piazza come Cassino, dove ci sono sempre tanti tifosi al seguito, è difficile e stimolante al tempo stesso.

Dalla mia ho però il vantaggio di aver già giocato e vinto in passato con questa maglia.

Ormai l’ambiente lo conosco bene e credo di essere pronto a vivere questa avventura”.

Tutti gli addetti ai lavori sono concordi nell’indicarvi tra le favorite d’obbligo del torneo.

Questo rappresenta una responsabilità o un incentivo in più?

“Credo entrambe le cose.

Dopo il lavoro svolto nella seconda parte della scorsa stagione, la società ha inteso confermarmi ed io desidero ripagare la fiducia.

D’altronde, la vita è fatta di stimoli ed io stesso ho deciso di provare a cimentarmi in questo ruolo, nel momento in cui ho compreso di non averne più da giocatore”.

Avete già individuato le rivali più pericolose nella corsa al titolo?

“Io credo che il campionato si giocherà sulla falsariga della passata stagione, quindi attenzione a squadre come il Gaeta ed il Colleferro, ma anche alla Vis Artena ed allo stesso Morolo, in cui militano calciatori che erano qui lo scorso anno e che sono sempre pericolosi”.

Il ritiro si è appena concluso.

È soddisfatto della rosa a sua disposizione o pensa che possa essere ulteriormente integrata?

“Per comporre la squadra ci siamo mossi con notevole anticipo e siamo riusciti a centrare tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati.

Pensiamo di disporre di una rosa equilibrata con dieci elementi di esperienza ed una dozzina di under.

Magari più in là potremo cercare la cosiddetta ciliegina.

D’altronde, durante la stagione una squadra può sempre essere rinforzata all’occorrenza…”.

Domenica esordirete in campionato contro una formazione sempre temibile come il Pomezia.

“Dovremo prestare molta attenzione alla squadra di mister Punzi che già lo scorso mi fece un’ottima impressione.

È vero che hanno perso il mio ex compagno di squadra Romondini (passato al Colleferro, ndr), ma con Amico e Martinelli hanno reso più solida la difesa ed a centrocampo hanno ingaggiato uno come Trinca che ai tempi di Frascati affrontai e mi sembrò un piccolo Almeyda.

Massimo rispetto, ma niente paura.

Cercheremo di essere pratici e di pigiare subito sull’acceleratore”.

Se la sente di fare una promessa a tutti coloro che portano nel cuore i colori del Cassino?

“Con i tifosi ho sempre avuto un ottimo rapporto.

Io so perfettamente cosa significhi questa maglia per loro.

È una maglia storica e, come si dice in gergo, pesa.

I ragazzi dovranno scansare la paura di indossarla ed avere personalità.

Questa maglia dobbiamo sudarla e meritarcela.

Tutti quanti”.