DIRIX RELOADED #4: SORIANO BUSSA ALLA PORTA DEL PARADISO

DIRIX RELOADED #4: SORIANO BUSSA ALLA PORTA DEL PARADISO

“Una storia di eccellenza…”

di Andrea Dirix

Camillucci versus Camilli.

Se volessimo buttarla sullo scherzo, i doppi sensi non mancherebbero di render più lievi le nostre giornate.

Il problema è che pure alle nostre latitudini il calcio è una roba seria.

Maledettamente seria.

Dunque, bando alle frivolezze e parliamo come si deve di questa Nuova Sorianese che con atteggiamento quasi serafico continua a scalare la classifica, rimanendo ad un palmo dalla vetta.

In estate si era detto: “Sì, va bene, i cimini stanno allestendo una buona squadra, ma non potranno mai rientrare nella lotta per il titolo.

Quello è affar di Viterbo e Rieti”.

Sarà, ma l’estate è ormai passata e dopo il primo mese di campionato i rossoblu sono appaiati ai sabini e a due passi dai cugini.

Parole e musica di Andrea Camillucci, da neppure un anno sulla panca della Nuova Sorianese, ma già un buon cassetto dei ricordi, con foto della promozione ed ora della piazza d’onore.

Mica male come noviziato.

Brucia solo la prematura eliminazione dalla coppa a Pollini e compagni.

Per il resto il cammino è stato quasi impeccabile e la gente che porta nel cuore i colori rossoblu comincia segretamente a cullare fantasie forse non così proibite.

Ha gioito, Soriano, ma sono trascorsi troppi anni da quell’anno di grazia 2004, quando gli uomini di Pirozzi spedirono in cielo gli appassionati locali.

Il calcio, si sa, disegna parabole instabili.

Traiettorie che paion casuali, ma poi custodiscono i semi del divino.

In quella stagione il tecnico di Amatrice subentrò dopo un pugno di partite a Claudio Fazzini, in rotta, si disse, con parte dello spogliatoio sorianese.

Otto anni dopo, lo stesso tecnico romano abbandonò quasi immediatamente la panchina rossoblu che pochi mesi dopo divenne di competenza di un allenatore pescato dalla Juniores.

E tutti sappiamo com’è andata a finire.

Non basta, tra la breve presenza dell’ex timoniere di Nepi e Bassano Romano e l’ascesa di Camillucci transitò in plancia di comando Daniele Antolovic, ora tecnico del Città di Cerveteri che, udite udite, domenica farà da anfitrione al Galli proprio alla seconda della classe.

Per molti di voi che leggete saranno semplici coincidenze.

Per me c’è un disegno, anche nel modo in cui è maturata la vittoria, la terza in fila, della Nuova Sorianese nella tana del Grifone Monteverde.

Fatalismo a parte, c’è molta concretezza in quello che sta raccontando il campo.

Oltre al club di patron Torroni, cui abbiamo voluto dedicare l’incipit di questa nostra rubrichetta settimanale, c’è molto altro da sottolineare.

C’è ad esempio la crescita di alcuni dei protagonisti più attesi della Viterbese Castrense.

Ne parlavamo giorni addietro ed il caso, stavolta a lui va il merito, ha assegnato l’onore della ribalta a Toscano e De Francesco, due su cui si era soffermato pure il Comandante Solimina, auspicandone un veloce ritorno su consoni standard.

Accontentati tecnico romano e tifosi gialloblu.

Doppietta per l’uno e per l’altro e primato consolidato ed in solitario.

Questo perché il Rieti incappa in una domenica sottotono a Cerreto Laziale ed incamera solo un pari contro la grintosa Empolitana Giovenzano, che segna con Cesaro e poi lo maledice per la generosità con cui lui, rigorista designato, lascia l’incombenza del penalty del possibile raddoppio all’amico Maimone che sbaglia, favorendo così il successivo pari di Garat.

Gli amarantocelesti sono alle prese con numerose grane: il mancato tesseramento di Gigi Ruggiero ed il grave infortunio del portierino Tassi hanno scombiccherato i piani tattici di Punzi, che ora sente sul collo il fiato caldo di una parte della dirigenza che probabilmente non ne ha mai accettato amichevolmente la nomina e che considera insufficienti i dieci punti sin qui accumulati.

Domenica prossima allo Scopigno busserà il Città di Monterotondo che, quanto a rogne, davvero non si sta risparmiando.

Il primo punto colto in campionato, contro il Città di Cerveteri, è stato avvelenato dalle espulsioni di Petrangeli e Sgherri, un’ulteriore riprova che qualcosa in casa-Scalo sta minando la serenità della squadra.

Profetico Di Loreto, che su queste colonne aveva vaticinato la certa vittoria del suo Villanova nel derby con il Montecelio.

Il tecnico è stato di parola, anche se i suoi sono stati un po’ sbadati nell’ultima parte del match.

Poco male per Massimo e Paolo Armeni, che davvero hanno pochi motivi per lamentarsi visti i successi che stanno raccogliendo prima squadra e Juniores nella prima fetta di stagione.

I fari dei riflettori della quarta giornata debbono illuminare anche il volto del Real Monterosi, squadra costruita ad immagine e somiglianza del suo tecnico.

Persona schietta e pratica, Marco Scorsini ha fissato gli obiettivi con largo anticipo.

In settimana l’ex allenatore dell’Anguillara aveva ammonito i suoi, ricordando che ci sarebbe stato da sudare fino al 10 maggio per festeggiare la salvezza.

I tre punti incamerati contro un Civitavecchia fin qui impeccabile costituiscono una valida base d’appoggio per i piani biancorossi e riportano il sorriso al Martoni dopo un paio di uscite sfortunate.

Qualche chilometro più in là, il derby tra Montefiascone e Caninese ha deluso le attese quanto ad emozioni, ma non quanto a tensioni.

Tre espulsi, una selva di cartellini e qualche immancabile polemica.

È finito 1-1 con le reti di due protagonisti inattesi: i centrali Cesarini e Roccisano.

In parità è finito anche il confronto tra il rinnovato Fregene di Mosciatti ed il Futbolclub del duo Centioni-Sancricca.

Dopo la vittoria in coppa di mercoledì scorso, l’ex tecnico di Divino Amore e Cecchina si è tolto un’altra soddisfazione, smuovendo dall’indigesto zero la classifica dei biancorossi.

Agli orange resta un pieno di amarezza per una direzione arbitrale non pienamente apprezzata, per la rete a tempo scaduto di un altro centrale, Tartaglione, e per l’ennesimo pareggio stagionale.

E domenica in via del Baiardo arriverà proprio la formazione di Stefano Del Canuto che nella speciale graduatoria dei segni X è pari soltanto ai romani.

Gli scommettitori tremano…

Anche nel Girone B la leadership è per una sola squadra e, cosa abbastanza pronosticabile alla vigilia del torneo, appartiene alla Lupa Castelli Romani, che però ha dovuto faticare non poco per passare a Borgo Podgora.

I pontini sono parsi tutt’altro che remissivi, ma alla fine la loro caparbietà nel raggiungere il pari si è trasformata in autolesionismo, quando hanno asfaltato un’autostrada a sei corsie per il contropiede vincente di Gamboni con i frascatani in dieci.

Bene per Gagliarducci, male per Paloni che a fine gara rassegnerà le dimissioni, consegnando il futuro tecnico dei biancazzurri a Stravato, un esordiente in questa categoria.

Il “Cupio dissolvi” di paolina memoria echeggia pure all’Abbafati, dove Lariano e Colleferro hanno dato vita all’altro match spettacolare (per altri una sorta di commedia degli equivoci, ndr) della giornata.

Il 3-3 scaturito tra le compagini di Di Cori e Baiocco finisce con lo scontentare un po’ tutti.

I gialloverdi, perché avanti con un paio di reti di vantaggio hanno subito la rimonta ospite.

I rossoneri, perché la grande generosità della squadra e l’ennesima prestazione maiuscola di Carlini non hanno trovato legittimazione nel risultato a pochi metri dal traguardo.

Il confronto tra le due formazioni non è comunque avaro di gol per tradizioni: un anno fa finì 4-3 per Scacchetti e compagni.

Harakiri anche per il Roccasecca.

Il 2-0 dei ciociari a fine primo tempo viene convertito con ardore in 2-3 dalla Vis Artena di Ciardi, fresco di nomina anche per la panchina della Juniores.

I rossoverdi sono ora ottimi secondi e possono sorridere al futuro, anche se la prossima settimana sarà di quelle da far tremare i polsi: Gaeta fuori, derby di ritorno in coppa con il Colleferro di mercoledì e successiva visita della Lupa in via Marconi.

Ma l’ottimismo è il sale della vita.

Restando in tema di occasioni scialacquate, come non arricchire l’elenco con il nome della squadra di Melchionna?

Recatosi a Carpineto Romano con la spocchia di chi presume di fare un sol boccone del Davide Semprevisa, il (presunto) Golia biancorosso ha invece sbattuto dolorosamente il muso contro la generosità dei biancoverdi.

A fine gara pare che i decibel della voce di patron Belalba all’interno dello spogliatoio biancorosso abbiano raggiunto picchi considerevoli.

L’umiltà è invece una dote che di certo non difetta a Persia, ieri l’altro gradito ospite in trasmissione, che ha festeggiato il primo centro in campionato davanti al pubblico amico, dopo aver uccellato alla prima proprio il Gaeta a Sperlonga.

Nel Real Pomezia che naviga nel plotone delle inseguitrici la faccia sorridente è quella del Tir Roversi, che benedice un Ciampino tardivo nel destarsi con una doppietta.

E domenica la truppa va ad Albano, a visitare una squadra che, sulla falsariga di quanto dimostrato anche in coppa, continua a seminar meglio lontano dal Pio XII, anche se stavolta alla stoccata di Trinca l’Atletico Boville, davvero affezionato agli 1-1, ha saputo reagire immediatamente.

Per un Ceccano che continua a sorprendere (la squadra di Farinelli è l’unica imbattuta del girone insieme alla capolista, ndr) e che ieri ha costretto sul pari il Morolo dell’ex Adinolfi, c’è un Cecchina che finalmente batte un colpo.

La squadra romano-castellana ha incamerato tre punti vitali contro il Monte San Giovanni Campano, lasciando così la coda della classifica alla competenza di altri, cioè del Pro Cisterna, caduto anche a Formia ed ormai in evidentissima crisi.

Patron Capitani è affaccendato a Sassari, ma è assolutamente necessario provvedere anche alla creatura pontina, perché un club di questo blasone non può accompagnare il proprio nome ad una simile porzione di classifica.

Non desideriamo essere romanzeschi e scomodare i simulacri di un passato ormai lontano, come Mario Somma o Paolo Caputo.

Riteniamo che gli appassionati biancocelesti si accontenterebbero anche di una tranquilla partecipazione, come è accaduto nelle recenti annate firmate-Montarani (conquistatore di una storica Coppa Italia), Greco e Patalano.

Ma questo agro(pontino) crepuscolo non lo accetterebbero proprio.

E noi con loro.