MUZZACHI: “IL SECONDO POSTO? CI CREDIAMO”

MUZZACHI: “IL SECONDO POSTO? CI CREDIAMO”

Trentatre anni da compiere tra poche settimane, Cristian Muzzachi (nella foto di Roberto Ramaccia) è considerato nell’universo dilettantistico della nostra regione uno dei calciatori più maturi e costanti.

Nel corso della sua carriera ne ha viste molte e la maggior parte delle cose viste e provate sulla pelle gli sono rimaste dentro, al punto da indurlo a nutrire più di un dubbio circa il suo futuro all’indomani dell’addio al calcio giocato.

“Non ho grandi rimpianti, anche se in certi frangenti la mia carriera poteva prendere una piega diversa e magari farmi vivere maggiormente il professionismo del calcio dilettantistico, però non voglio prendermela con il destino o con qualche storia di procuratori che servirebbe solo a riaprire vecchie ferite.

Se la mia carriera è stata questa, va bene lo stesso.

Quando smetterò, non so dire se rimarrò nell’ambiente perchè le delusioni vissute sono state molte.

Per indole credo molto nei rapporti umani e nella correttezza.

Per me una stretta di mano ha un valore morale e non è un semplice gesto.

Nella passata stagione avevo seriamente preso in considerazione la possibilità di appendere gli scarpini al chiodo da vincitore dopo la fantastica stagione nel Monterotondo Lupa, poi ho deciso di continuare ed è stato un bene…”.

Nato esterno di centrocampo nel settore giovanile romanista, Muzzachi si è spesso trovato a ricoprire altre posizioni nel corso della sua carriera ed in questa stagione interpreta quasi costantemente il ruolo di difensore centrale nel Borgo Podgora che sta stupendo tutti gli addetti ai lavori.

Vi aspettavate di essere lassù a questo punto del campionato?

“No, nella maniera più assoluta.

Senza scomodare i santi, stiamo facendo un miracolo.

Eravamo partiti per conquistare la salvezza ed ora siamo nel gruppo delle squadre che inseguono la capolista.

Il nostro segreto?

La compattezza del gruppo, senza dubbio”.

Scorrendo le statistiche, un dato balza immediatamente all’occhio: siete la squadra che ha colto meno pareggi in categoria.

Non avete mezze misure.

“Questo è un aspetto su cui dobbiamo migliorare, perchè in certe occasioni sarebbe stato opportuno accontentarsi di un punto.

Se fossimo stati più smaliziati, ora avremmo una classifica anche migliore”.

Dall’arrivo di Stravato in panchina avete comunque cambiato marcia .

“Il mister è stato bravo ad ascoltare il parere dei giocatori più esperti.

Io credo che in una squadra sia giusto che la faccia ce la mettano sempre i grandi, anche per proteggere i ragazzi meno esperti…”.

Questo mi spinge a chiederle un parere sulla regola attualmente in vigore nei nostri campionati.

“La penso come la maggior parte dei miei colleghi.

Reputo sia sbagliato schierarne almeno quattro dall’inizio, perchè la maggior parte di loro non sono pronti, nè a livello fisico, nè di tenuta mentale.

Alcuni sembrano bambini ed i “marpioni” che giocano in queste categorie ovviamente ne approfittano.

La storia del calcio è piena di ragazzi che sono stati gettati nella mischia perchè erano oggettivamente forti.

Penso a Rivera, a Totti o a Verratti”.

Quale potrebbe essere il giusto compromesso?

“Penso che il numero indicato dalla Lega Nazionale Dilettanti (due, ndr) sia quello più corretto, ma come al solito nel Lazio seguiremo altre strade…”.

Questa situazione che effetti ha sul campionato, a suo avviso?

“Secondo me, finisce con il ridurre anno dopo anno il livello di competitività.

Questo torneo è peggiorato ripsetto a quello precedente ed il prossimo sarà ancora peggio”.

La Lupa Castelli Romani merita di essere lassù?

“Sì, senza dubbio.

E’ una grande squadra ed è composta da ottimi giocatori.

Sono oggettivamente i più bravi e bisogna riconoscerlo, anche se noi siamo tra i pochi ad averli fermati sul pareggio e lo ricordiamo con soddisfazione”.

Ed alle loro spalle chi è più attrezzato per la piazza d’onore?

“Penso al Colleferro, soprattutto dopo i recenti innesti.

In linea di massima, però, credo che alle spalle della capolista ci sia un gruppo di 5/6 squadre più o meno sullo stesso livello che battaglieranno sino al termine della stagione”.

Tra queste anche il Borgo Podgora?

“Noi siamo partiti per salvarci ed ora che l’obiettivo è vicino proveremo a spostarlo più in alto, senza dimenticare comunque che nello spogliatoio ci siamo imposti di non stilare tabelle a lungo termine, ma di analizzare il futuro giorno dopo giorno”.

Proviamo a fantasticare per qualche istante.

A suo giudizio, il club sarebbe pronto ad affrontare una categoria più prestigiosa?

“Penso di sì, anzi voglio dire una cosa a tal proposito.

Questa è senza dubbio la società migliore in cui abbia giocato.

Qui c’è gente fantastica che non ti fa mancare mai nulla ed è un piacere vestire questa maglia”.

Facciamo un po’ di amarcord.

Miglior allenatore avuto sin qui?

“Potrei citare Tempestilli, ma forse tornei troppo indietro.

Dico Biagioni, un amico, ma soprattutto un tecnico che meriterebbe davvero altre categoria per quanto è preparato”.

Con quale compagno dividerebbe ancora lo spogliatoio, invece?

“Dovrei citarne molti…

Sperando di non far torto a nessuno, menziono Gabriele Colombini, Lorenzo Tarquini, Emanuele Razzini e Stefano Antonelli”.

Quali obiettivi si pone Cristian Muzzachi per il 2014 a livello calcistico ed a livello personale?

“Nel calcio la speranza è di festeggiare il secondo posto in campionato.

Personalmente, invece, vorrei tanto che quest’anno mi regalasse un posto di lavoro stabile.

Sono laureato in Scienze Motorie all’ISEF e lo scorso anno ho avuto modo per un periodo di vivere con grande gioia l’opportunità di insegnare in un scuola romana.

Quello sarebbe il mio sogno…”.

Domenica prossima affronterete la Semprevisa, tornata al successo dopo il cambio di allenatore.

“Sarà certamente una partita ostica perchè un nuovo allenatore porta sempre stimoli diversi alla squadra.

Noi però vogliamo continuare il nosro momento positivo”.