Neri lancia la Valle del Tevere: “Con questo club ho un debito di riconoscenza, a Fregene vinciamo 3-1”

Neri lancia la Valle del Tevere: “Con questo club ho un debito di riconoscenza, a Fregene vinciamo 3-1”

Sotto il profilo squisitamente calcistico, il 2016 gli ha regalato più delusioni che gioie.

Difficile da mandar giù per uno che, da una decina d’anni a questa parte, è universalmente considerato tra i calciatori-simbolo del nostro panorama calcistico regionale.

L’agognato, e tardivo, approdo tra i professionisti si è concluso con un’ombra di rammarico, mentre il ritorno nel massimo campionato regionale è stato contraddistinto da un serio infortunio ad un piede proprio nel momento in cui stava attraversando uno di quei momenti in cui riusciva a trasformare in oro ogni sua giocata e lo Sporting Città di Fiumicino sembrava aver trovato la quadra in vista dei play-off nazionali.

Un calvario che lo ha accompagnato anche nei suoi primi mesi a Forano, dove non è stato ancora in grado di regalare alla platea, se non a sprazzi, tutto il talento di cui è in possesso.

Ora però comincia un nuovo anno e Marco Neri è pronto ad affrontarlo con rinnovata fiducia e con la consapevolezza che il peggio è ormai alle spalle.

La supersfida tra SFF Atletico e Valle del Tevere, in programma domenica prossima al Paglialunga, non può che essere presentata dal funambolico attaccante testaccino, ex pupillo di Raffaele Scudieri, ma adesso voglioso di ripagare la società di Enzo De Santis delle attenzioni che non gli sono mai mancate dal suo arrivo in via del Passeggio.

 

Il 2016 è stato un anno che ti ha spesso messo alla prova.

Da uno a dieci quanta voglia avevi di lasciartelo alle spalle?

“Direi undici.

Tra torti subiti ed infortuni è stato per me l’anno più difficile da quando gioco.

Prima c’è stata la grande delusione con la Lupa Roma, dove per una serie di ragioni non sono riuscito a giocarmi come avrei voluto il sogno di calcare per la prima volta i campi del professionismo, poi è arrivato l’infortunio al City dove pure ero partito benissimo.

Insomma, non è stato un anno memorabile”.

Marco Neri
Marco Neri

L’infortunio subito nella passata stagione alla vigilia dei play-off con lo Sporting Città di Fiumicino è pesato anche sui tuoi primi mesi a Forano.

Quanto ti è costato non poter offrire il tuo contributo ad una squadra che pure sta facendo cose straordinarie?

“Mi è pesato davvero tanto, perchè qui ho conosciuto persone fantastiche.

Credetemi, non è una banalità: qui sembra proprio di stare in casa.

Dal presidente De Santis al suo vice Ubaldo, passando per lo staff fino ai magazzinieri, a Forano ho trovato gente incredibile e che vive la società dalla mattina alla sera.

Mi sento in debito con loro.

Voglio ripagare tutti al meglio nei prossimi mesi e per farlo darò tutto me stesso”.

Domenica affronterete lo SFF Atletico.

A tuo avviso, è una gara da dentro o fuori?

“Calma, c’è sempre il secondo posto ed anche quello può essere un traguardo.

Tuttavia, io conosco bene entrambe le rose e sono convinto che noi siamo più forti di loro”.

La capolista però ha sette punti di vantaggio su di voi…

“Questo è vero, però la Valle del Tevere è in possesso di un pizzico di cattiveria in più, a mio giudizio.

Abbiamo giocato amichevoli contro squadre di categoria superiore e non abbiamo mai sfigurato.

Questo mi lascia ben sperare”.

DANIELI VALLE DEL TEVERE
Giuseppe Danieli

Nei tuoi primi mesi in biancazzurro quale tuo compagno ti ha sorpreso maggiormente?

“Giuseppe Danieli.

Lo conoscevo già, ma non pensavo fosse così forte.

Fisicamente non lo sposti e poi ha un carattere incredibile.

L’ho visto allenarsi anche in circostanze che ad altri avrebbero fatto alzare bandiera bianca.

Lui, invece, ha sempre risposto presente.

E’ impressionante”.

Pochi giorni fa, parlando di te ai nostri microfoni, Raffaele Scudieri ha speso parole al miele nei tuoi confronti.

Che ricordi hai del periodo trascorso alle sue dipendenze?

“Al mister mi lega un bellissimo rapporto.

Ci sentiamo ancora e con buona frequenza, anche se non lavoriamo più insieme.

Resta il rammarico di com’è terminata la scorsa stagione, perchè alla fine del campionato avevamo trovato la soluzione tattica più giusta e stava giocando un buonissimo calcio, ma poi è arrivato il mio infortunio.

Ci ho riflettuto molto in estate, ma alla fine, anche se con dispiacere, ho preferito andar via da Fiumicino”.

Ora ti allena Scaricamazza.

Quali differenze hai riscontrato tra i due?

“Durante le sedute di allenamento Scudieri ci faceva lavorare maggiormente con il pallone, mentre Scaricamazza ci fa correre molto di più”.

Non ho dubbi a chi vadano le tue preferenze allora…

“Ma no, io con Stefano mi trovo molto bene (ride).

Ci conoscevamo già prima, quando anche lui giocava e già si era creato un rapporto di stima e di amicizia.

Alessio Bianchi e Stafano Scaricamazza
Alessio Bianchi e Stafano Scaricamazza

Se nelle fasi iniziali del campionato sono rimasto in panchina, è semplicemente perchè non ero ancora pronto dopo l’infortunio.

Però voglio sottolineare che il mister mi ha subito fatto assaggiare il campo nonostante io fossi inizialmente titubante e questa è stata un’immediata testimonianza di fiducia che non dimentico”.

C’è stato anche il cambio di ruolo.

“Sotto il profilo mentale potrebbe aver inciso.

D’altronde, quando sei abituato da una vita a giocare da esterno ed all’improvviso ti trovi ad agire alle spalle di una prima punta, qualche difficoltà puoi averla.

Cambia la postura, cambia il modo stesso di vedere il campo.

All’inizio tutto questo l’ho sofferto, non lo nego, ma adesso le cose vanno nettamente meglio.

Da agosto in poi ho fatto grandi sacrifici per tornare in condizione e ora mi sento rinato.

Sento che è giunta l’ora di raccogliere i frutti”.

Da una parte Tornatore, Morini e Nanni, dall’altra Danieli, Federici e Neri.

Con attaccanti del genere in campo è difficile supporre che lo scontro diretto finirà a reti inviolate.

Te la senti di sbilanciarti in un pronostico?

“Perchè no?

Finirà 3-1 ed io sarò l’uomo della partita”.

A distanza di tre giorni avrete un altro appuntamento assai importante, la semifinale d’andata di Coppa Italia con l’UniPomezia.

Come si gestiscono le energie mentali e fisiche per dare il meglio  di sé in casi come questi?

“La nostra fortuna è quella di avere una rosa lunga e che può competere su entrambi i fronti.

La testimonianza più evidente è stata la partita con il Roccasecca, dove il mister ha dato spazio anche alle cosiddette seconde linee, anche se questo è un termine che non rende bene l’idea.

DE SANTIS Presidente VALLE DEL TEVERE
Enzo De Santis, presidente della Valle del Tevere

Lo ripeto a chiare note: la Valle del Tevere è una squadra attrezzata per vincere.

E nel calcio, si sa, più vinci e più prendi gusto a farlo”.

Regalati un auspicio per il 2017.

“Più che a me stesso desidero farlo al presidente De Santis.

In questi mesi ci è sempre stato vicino e non ci ha mai fatto mancare nulla.

Voglio fare di tutto per ripagarlo e, se possibile, regalargli una grande soddisfazione”.