PETRELLI: “NON IMPORTA LA CATEGORIA, MA COME SI INTERPRETA IL CALCIO”

PETRELLI: “NON IMPORTA LA CATEGORIA, MA COME SI INTERPRETA IL CALCIO”

Come promesso, ecco le prime dichiarazioni di Pino Petrelli dopo il felice esito della trattativa che lo ha condotto sulla panchina del Racing Club.

“Da un paio di giorni molta gente mi chiamava per chiedermi se fosse vero che ero il nuovo allenatore del Racing Club, ma in realtà l’accordo è arrivato solo oggi dopo un pranzo con il presidente Pezone – commenta ai nostri microfoni l’esperto tecnico di Ostia – Mi tuffo in questa nuova avventura con l’entusiasmo di sempre.

A questa chiamata non ho potuto davvero dire di no, perchè qui c’è un progetto che calza alla perfezione con la mia idea di calcio che è basata sulla valorizzazione dei giovani.

In questa società c’è un bel numero di iscritti alla scuola calcio e questo rappresenta un’ottima base da cui partire.

Di progetto-giovani parlano tutti, poi schierano quelli al limite dell’obbligo di lega.

Noi invece vogliamo costruirli veramente i nostri giocatori”.

Senza poi trascurare lo staff dirigenziale della società ardeatina.

“Qui c’è gente come Ridolfi, Viola, De Nicola.

Gente che ha fatto calcio e che parla la mia stessa lingua – ribadisce Petrelli – Ho subito riscontrato grande voglia di fare da parte della società.

Obiettivi?

In realtà, non ne abbiamo parlato, anche se chiaramente cercheremo di vincere tutte le partite come chiunque.

Adesso studierò l’organico a mia disposizione, poi tra un mese, qualora ci fosse bisogno di intervenire sul mercato, ci muoveremo”.

Chiosa finale sulla categoria nella quale opererà, la Promozione, quasi un inedito per un tecnico come Petrelli che ha speso una carriera sui campi di C e D.

“La Promozione l’ho fatta una volta sola in precedenza, oltre trent’anni fa a Rieti, quando però si saliva direttamente in Serie D vincendola.

Per me il calcio non è però una questione di categoria – sintetizza il tecnico – L’importante è come si interpreta il calcio”.