Serie D, tre motivi per cui il Girone G sarà un grande campionato

Serie D, tre motivi per cui il Girone G sarà un grande campionato

Di Alessandro Bastianelli.

Tre giornate sono poche per capire i valori in assoluto, ma non per avere la certezza che questo sarà un grande campionato.

Il Lazio è tornato ad avere squadre di Serie D di un certo livello. Tutte raggruppate in un solo girone, condiviso con le sarde, le compagini laziali hanno iniziato con il piede giusto, conquistando per la maggior parte dei casi la parte sinistra della classifica.

Vi sono almeno tre ragioni per dire che sarà un grande campionato:

  1. la volontà di migliorarsi di chi ha già fatto bene la scorsa stagione. Non è un discorso economico, quanto di progettualità. Parola difficile a pronunciarsi con una certa credibilità, dalle nostre parti. Invece quest’anno si è visto un miglioramento da parte di chi, come Monterosi, Trastevere, Albalonga, Ostiamare per esempio, si era già imposto nella scorsa stagione nelle posizioni di vertice. Il Monterosi ha speso meno, ma meglio, affidandosi ai senatori, a giocatori di categoria e ad under di valore; l’Albalonga ha tenuto pochi, ma buoni “vecchi”, preso gente esperta come Paolacci, letale come Nohman. L’Ostiamare ha perso due pedine importanti, ma ha preso Proietti e Mazzei. Insomma, nessuno vuole lasciar nulla al caso, neanche in Sardegna: chiedere a Sassari sugli investimenti fatti dal Latte Dolce.
  2. Gli investimenti: Rieti, Nuorese, lo stesso Trastevere, hanno mantenuto gli sforzi della scorsa stagione, ingaggiando giocatori più giovani ma egualmente di livello. Giocatori che conoscono il girone come Martorelli e Cardillo (Trastevere) Cuffa (Rieti), mentre i sardi hanno preso il prìncipe dei gol della D, Giuseppe Meloni. Se qualcuno pensava che questo campionato somigliasse a un’Eccellenza, più che a una D, dovrà rivedere le proprie valutazioni.
  3. Le piazze: Cassino, Latina, Rieti, Nuoro sono contesti esigenti, a cui corrispondere non solo promesse, ma anche fatti. E’ a quelle latitudini che il tifo, l’ambiente, possono fare la differenza. Nel bene e nel male, ovviamente, e questo sarà il campionato a dirlo. C’è tanta curiosità sul Latina, che è partito in ritardo e che, piano piano, dovrà trovare una quadratura attorno a uomini di spessore come Iadaresta, Rabbeni e Catinali.

Nell’ultima tornata di partite questi concetti sono stati espressi pressoché in ogni campo. A partire dallo Stadium, dove si è vista una grande partita fra due squadre intenzionate a giocare al calcio, principalmente.

Il Trastevere ha dovuto fare i conti con la sconfitta, elemento quanto mai assente nella scorsa stagione. Nessuna bocciatura, perché i trasteverini hanno avuto due colpe veniali, tipiche di inizio stagione: sfortuna negli episodi (traversa di Martorelli) e nervosismo. Nella seconda frazione, l’Atletico ha indispettito i rivali con il giro palla, elemento ideale per uscire dal pressing asfissiante trasteverino. Con un po’ più di tranquillità, e una punta in più (il Trastevere ha fuori 3 giocatori per infortunio, La Rosa, Drutschky e Battaiotto) gli amaranto saranno protagonisti di una grande stagione.

Ha stupito, e non poco, l’Atletico di Scudieri, che è riuscita a compiere il sincretismo che tutti gli amanti del bel calcio sognano di vedere: unire intensità e qualità del palleggio. Con questo mis, i tirrenici possono essere ben più di una sorpresa, e mercoledì hanno già la possibilità di portarsi in testa alla classifica.

Nel frattempo, comanda il Rieti, forte di due straripanti vittorie interne e del pareggio di Cassino, ottenuto in condizioni climatiche improbe. Il tecnico Parlato, al di là del risultato sul campo, si coccola il giovane Giunta, classe ’99 in prestito dall’Entella, destinato a fare grandi cose.

Bene, in chiusura, Albalonga, Monterosi e Flaminia. Un tris vincente sulla ruota.. sarda, visto che i successi sono arrivati contro le isola Nuorese, San Teodoro e Budoni. Bene il Monterosi, disturbato soltanto da due magnific eurogol nel primo tempo, eccezionale l’Albalonga nel vincere la gara di nervi contro la Nuorese. Infine il Flaminia, che trova un po’ di pace dopo un’estate di veleni grazie al rigore di De Cristofaro, che consegna tre punti buoni per vivere una settimana tranquilla.