SFF Atletico, Sevieri scruta l’orizzonte: “Col Monterosi gara difficilissima, noi sorpresa? Lo dice chi non ci conosce..”

SFF Atletico, Sevieri scruta l’orizzonte: “Col Monterosi gara difficilissima, noi sorpresa? Lo dice chi non ci conosce..”

Di Alessandro Bastianelli.

È il cuore dell’Atletico di Scudieri, da cui sgorgano palloni invitanti per le punte. Il tutto, senza lesinare la giusta protezione alla difesa aeroportuale.

Federico Sevieri è uno dei segreti dello SFF Atletico, da cui è ripartito in Eccellenza, tre stagioni fa, con la promessa di portare in alto i colori biancorosso e blu.

Per ora, insieme ai suoi compagni, ci sta riuscendo anche in Serie D: nel Girone G a dettar legge sono gli aeroportuali, per molti la vera “sorpresa” del campionato – nonostante una rosa che sulla carta fa paura.

Sevieri, contattato per un’intervista, ci tiene a demistificare questa falsa credenza:

«È ovvio che come neo promossa non riscuotessimo i favori dei pronostici, ma noi siamo consapevoli della nostra forza e, senza presunzione, eravamo convinti di poter iniziare bene.

I risultati di queste prime cinque giornate sono semplicemente il frutto del grande impegno di tutto il gruppo, non è stato assolutamente facile.

Ragioniamo partita dopo partita, questo è il nostro segreto, ma non siamo una sorpresa: questo lo dice chi non ci conosce…».

Anche perché l’Atletico ha sempre giocato per vincere, ma senza lesinare il bel gioco apprezzato nella scorsa stagione.

Questa continuità, fra gioco e risultati, è frutto di un cambio di passo di tutto il gruppo.

«Ci ha fatto molto bene perdere in Coppa, ad Agosto, contro il San Teodoro: grazie a quella gara abbiamo subito capito cosa vuol dire fare questa categoria.

La differenza principale è il ritmo gara, che è molto più alto rispetto all’Eccellenza: trovi avversari che attaccano e difendono alla stessa intensità. Questo ti obbliga ad un’attenzione ed una concentrazione diversa.

Mister Scudieri ci ha preparato molto bene sotto questi profili, sopratutto dopo la sconfitta in Coppa».

Proprio Scudieri è stato il quid che ha convinto Sevieri a ripartire dall’Eccellenza, lui che era sempre stato professionista.

«Con il mister ci conoscevamo già da anni, vista la sua esperienza nella Roma: allenava i ’91 e ci incontravamo spesso nei derby.

L’ho rincontrato nel 2014, venivo dall’esperienza al Savoia, che era fallita e mi aveva lasciato libero – ricorda l’ex capitano della Lazio primavera.

La prima annata è andata bene, ma il vero salto di qualità l’abbiamo fatto con la fusione con il Fregene e con l’ingresso del Presidente Ciaccia: per noi del gruppo storico è stato anche motivo di orgoglio essere riconfermati.

Sono in una società dalle grandi prospettive e dai progetti importanti»

Adesso per l’Atletico inizierà un periodo importante, denso di appuntamenti cruciali.

Si parte domenica con il match in casa contro il Monterosi, a cui seguirà lo scontro diretto con il Rieti, il Budoni e il Cassino.

Sevieri scruta l’orizzonte:

«Siamo nel momento cruciale del girone di andata.

Il Monterosi è uno degli avversari peggiori da incontrare, sono affamati di risultato e vogliono reagire agli ultimi risultati.

Sappiamo che sono una squadra che nelle prime partite ha prodotto un buon calcio. Sono stati anche sfortunati contro l’Aprilia, contro cui mi risulta abbiano fatto una buona partita.

Sono una squadra di vertice e dobbiamo inserire anche loro fra le big del girone.

Se però mi chiedi la favorita per il titolo – prosegue l’ex Lumezzane – io dico Rieti: hanno una rosa forte, un allenatore bravo e un assetto societario strutturato ed organizzato, hanno chiaramente fatto intendere di voler vincere il campionato.

Occorrerà affrontare queste due gare con molta attenzione».

Un’ultima battuta Sevieri la riserva al suo compagno di reparto, Ludovico Rocchi, uno degli under che si sta mettendo più in mostra in questo primo scorcio di stagione

«Mi sono stupito di rincontrarlo in ritiro questa estate, ero sicuro che sarebbe andato a fare il professionista. Me lo tengo stretto comunque (sorride ndr), perché è un ragazzo dalle doti umane eccezionali.

Madre natura gli ha dato un fisico e una tecnica incredibile, ma il suo punto di forza è la disponibilità, la propensione ad aiutare la squadra e il suo carattere.

È un ragazzo che ascolta molto e impara rapidamente, le sue doti umane lo porteranno sicuramente a grandi traguardi e ad una carriera nei pro».

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