UN URLO A CARPINETO ROMANO: SALVAGNI!

UN URLO A CARPINETO ROMANO: SALVAGNI!

Ha vinto la Semprevisa,ha vinto un paese intero.

Lo si capisce dall’abbraccio ai giocatori di fine partita delle 800 anime presenti,dai canti senza sosta degli ultras “Ignari”,lo si era capito durante la settimana,in cui l’attesa al derby col Colleferro,partita con la P maiuscola per i carpinetani,aveva lasciato spazio a pochi altri argomenti sulla bocca di ognuno.

Per i supporters biancoverdi non poteva che essere questa la fine immaginata,coi giocatori spalle al campo e cuore ai tifosi a festeggiare ciò che non accadeva da anni.

Non sembri una burletta ma la fine di una favola bella a cui anche mister Liberti s’è lasciato andare.

Che lui sbagli è cosa rara cosi com’è raro che nel calcio non si imponga la legge dell’ex.

A punire,manco a dirlo, è “BoboSalvagni che a Colleferro c’ha lasciato un pezzo di cuore e una cinquantina di gol, scontati tutti in un pomeriggio solo.

La sua rete riapre la corsa al secondo posto con l’Albalonga a pressare il Colleferro con un solo punto di distacco e l’impresa che per gli uomini di Baiocco diventa oggi decisamente più difficile.

E’ in una giornata no Morelli,Iozzi è in panchina,il calore ed il colore bianco verde stregano la giornata.

Per la Semprevisa,Pucello è monumentale a far schermo insieme a Palombi.

La coreografia degli “Ignari”,dodicesimo uomo in campo, ad alzare vessillo bianco verde è l’apertura alla disfida.

All’inizio la testa fuori dalla sua metà campo la mette principalmente il Colleferro,chiamato a fare la partita ed a rispondere a gran voce all’Albalonga inseguitrice.

Pronti via e dal limite il destro di Amici esplode con potenza,Gavillucci però,attento,ha pronta la risposta.

La Semprevisa,compatta e concentrata a non lasciare spazi,concede poco prima del 33’,momento dell’occasione di marca rossonera: Carlini da gran geometra,pennella con un cambio campo,l’assist a Teodorof ,puntuale nella discesa e bravo nel coordinarsi alla perfezione,tiro al volo con l’esterno sinistro ma palla oltre la trasversale.

In un derby le proteste non possono mancare e puntuali arrivano al 39’.

La squadra di Liberti cerca sfogo sulle fasce ed è proprio dall’out mancina che arriva il pericolo: cross di Renelli e destro al volo sul secondo palo,terra di Pucello,il quale reclama in faccia al direttore di gara per un presunto tocco di mano di Teodorof.

Ma dalle parti dell’arbitro Didu tutto tace.

Per la moltitudine giunta al “Galeotti”,pausa caffè prima dei secondi,caldi quarantacinque minuti.

Che quello sarebbe stato il momento di riposar la voce per i cuori biancoverdi in vista del vantaggio,nessuno se lo sarebbe mai potuto immaginare perché a sette minuti dal rompete le righe è Salvagni a far divampare il fuoco sulle gremite postazioni del “Galeotti”.

Comincia tutto da Renelli che,impossessatosi dei calci da fermo mancini,guarda al centro in cerca di gloria.

Pallone buttato nel cuore dell’area dove a staccare più in alto di tutti s’è portato Salvagni,impatto col pallone di testa e rete a rigonfiarsi.

L’esultanza per lui,carpinetano doc,incontenibile e smodata,vale l’abbraccio col suo pubblico,tramutato in mucchio selvaggio a strillare a squarciagola.

Gol a castigare il suo ex allenatore Baiocco,compagno d’avventura a Colleferro per cinque stagioni,costretto a dover andare a passo deciso da qui alla fine del campionato senza possibilità alcuna di sbagliare.

Come lui,pure Molle compare nella lista degli ex,tanto che tenta la battuta al 65’ ma Saccucci respinge la bomba dell’avversario.

Ruota di cambi e fiammata rossonera con Morelli,attivo nella sponda a cercare Carlini,pronto a porre palla sul destro di Braccani,il quale lascia Gavillucci solo a guardare che la palla esca sul fondo.

Alla conclusione andrà successivamente due volte Carlini in girata col destro e col sinistro,all’80’ e all’83’ ma il forcing non porta risultati sperati.

La formazione di Liberti si difende,non concede varchi ma solo tiri da lontano,spesso preda dei dirimpettai .

E’ il 92’ quando all’ingresso dell’area tenta la battuta con il sinistro Moriconi,alza il muro Gavillucci.

Nel successivo contropiede sale in cattedra Coluzzi a portar palla,tocco largo da Bauco,tiro a incrociare con il sinistro verso il palo lontano,fuori di niente e traguardo che sempre più è vicino.

Tutti in piedi al “Galeotti”,vedono pure l’espulsione di Sfanò(che salterà dunque la prossima gara),prima di liberare l’urlo di una gioia che sgorga da ogni latitudine.         

 

Gianmarco Battisti