CATALDI-FIUMICINO, E’ DIVORZIO. IL TECNICO: “LASCIO PER MOTIVI LOGISTICI, ATTENDO NUOVE PROPOSTE…”

CATALDI-FIUMICINO, E’ DIVORZIO. IL TECNICO: “LASCIO PER MOTIVI LOGISTICI, ATTENDO NUOVE PROPOSTE…”

Fiumicino 1926 ed Andrea Cataldi si separano.

La notizia era nell’aria già da qualche tempo, ma oggi è stata resa nota dallo stesso tecnico nel corso di un forum all’interno della nostra redazione.

“Io abito nella zona sud di Roma e dunque quella di lasciare è una scelta ponderata e dettata essenzialmente da motivi logistici – spiega Cataldi – E’ stata comunque una bella esperienza allenare in una piazza importante come Fiumicino.

Alla nostra stagione assegnerei complessivamente un sette, anche se da qualche giocatore mi sarei aspettato qualcosina in più, soprattutto dal punto di vista tecnico.

Anche l’infortunio di un giocatore come Andrea Pischedda è stato una mazzata per noi.

Peccato perchè resto convinto che saremmo potuti restare in corsa per un posto play-off almeno fino alla penultima giornata, come ha fatto l’Aranova”.

Cataldi è stato affiancato nella conduzione della squadra portuale da un’altra vecchia conoscenza del nostro calcio regionale, quel Mauro Natalini, un tempo signor attaccante con le maglie di Ciampino e Maccarese.

“Non so se Mauro rimarrà o meno – precisa Cataldi – A me piacerebbe continuare a lavorare insieme a lui, ma per creare i presupposti per farlo dovremmo cercare una soluzione che possa venir incontro alle esigenze di entrambi dal punto di vista degli spostamenti”.

Archiviata la seconda esperienza da allenatore (la prima, anch’essa positiva, si era consumata l’anno scorso a Torrenova, quando gli fu affidata la panchina a metà stagione, ndr), Cataldi è pronto a valutare nuove proposte.

“Dopo aver speso una vita dietro al pallone, ho sempre desiderato di cimentarmi in questo ruolo – racconta il tecnico – Il settore giovanile? No, avrei poca pazienza per insegnare ai bambini.

Meglio le prime squadre”.

Un pensiero sviluppato nel tempo dopo una lunghissima carriera da difensore cominciata nella Legabloc, di cui era allenatore Alberto Rapone ed in cui cominciavano a farsi notare anche calciatori che poi si sarebbero fatti strada nel professionismo come Berretta.

“Di maglie ne ho indossate tante, da quella del Macopi con cui vinsi un titolo Juniores a quelle di Pro Cisterna, Marino, Ostiamare e la lunghissima trafila in Eccellenza da Montespaccato, Ciampino, Cynthia, Almas, Casalotti, Collatino, Sorianese e via discorrendo – ricorda l’ormai ex tecnico rossoblu –  Tra i tanti allenatori avuti ricordo con piacere Ermanno Fasciani al Collatino e Riccardo Firotto, che per me resta il numero uno in assoluto”.

Storie ricche di fascino ed abbinate ad un calcio ormai datato, ma sempre presente nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di viverlo.

“Quel calcio non è equiparabile a quello attuale – chiosa con un velo di nostalgia Cataldi – Uno dei problemi principali risiede nel dover far giocare per forza degli under.

Una volta, se eri forte giocavi a prescindere dall’età e non per una questione di obbligo.

Oltretutto, vedo sempre meno rispetto da parte dei ragazzi nei confronti dei compagni più maturi.

Ai miei tempi, esisteva un rispetto che forse al giorno d’oggi si è un po’ perso…”.