La meglio gioventù e La Rosa biancoviola: il mercoledì da favola dell’Ostiamare

La meglio gioventù e La Rosa biancoviola: il mercoledì da favola dell’Ostiamare

Di Alessandro Bastianelli.

Che la Serie D fosse il campionato dei giovani è assioma incontrovertibile, visto che quattro devono giocare per regolamento.

Certo, c’è chi ne fa un utilizzo smart, limitato ai soliti quattro (portiere, terzini e fascia, di solito), e chi invece ne fa un proprio vessillo.

L’Ostiamare appartiene senza dubbio a quest’ultima categoria. Sovente, la formazione di Greco sfora i quattro under previsti dal regolamento, con Greco che a volte sceglie anche di affidarsi a cinque o sei giocatori in età di lega (quest’anno, sono un ’97, due ’98 e un ’99 ndr).

Belardelli
Belardelli

Già lo scorso anno, il giovane Belardelli (’99) venne lanciato da titolare dopo appena un mese di campionato, arrivando quasi a toccare le trenta presenza stagionali. Due anni fa, fu invece Catese ad affermarsi come uno dei migliori centrocampisti in età di lega, in un ruolo – il mediano – non certo facile da interpretare per un giovanissimo.

Se poi, per giovani, intendiamo anche i giocatori da poco usciti dall’età di lega, come Vano e Piroli (oggi in Serie C all’Arzachena), l’Ostiamare può davvero essere considerata come un modello sotto il profilo dell’investimento sui giovani. Un ulteriore attestato è la presenza fissa dei biancoviola nella classifica “Giovani D Valore” (stilata in base al minutaggio e ai risultati del settore giovanile ndr) vinta due anni fa e arricchita dal secondo posto dello scorso anno. Piazzamenti che hanno garantino al club di via Amenduni ben 40.000 Euro, mica poco di questi tempi.

Sebbene Greco abbia puntato sui giovani già rodati in questo primo scorcio di stagione, la gara di Coppa con l’Aprilia è stata l’occasione per aumentare il minutaggio dei più giovani e meno impiegati: lo start team dell’Ostia contava ben 8 giocatori in età di Lega, fra cui tre millennial.Dioguardi

Monfreda e Chiurco (2001), Dioguardi (2000), più altri cinque fra il ’97 e il ’99, molti di questi (Pedone, Quattrotto, Ferrari) prodotti del settore giovanile ostiense. Tutti questi elementi hanno contribuito, chi più o chi meno, alla rimonta contro l’Aprilia ed alla vittoria ai calci di rigore, in un match in cui si sono intrecciate tante storie.

La più bella, quella di Manuel La Rosa, difensore o centrocampista centrale del ’92, uno che aveva la strada del professionismo ben spianata di fronte a sé, quando giocava a Savona, e che quattro anni fa smise di giocare per una pubalgia cronica.

Dopo tre anni e svariate terapie, La Rosa ha ripreso ad allenarsi ad inizio 2017 all’Anco Marzo, divenendo quest’anno a tutti gli effetti un giocatore dell’Ostiamare. Tornando ad essere sé stesso.

Monfreda
Monfreda

Nel recupero con la Lupa Roma, il ritorno in campo a quasi quattro anni dall’addio al calcio, ieri il primo gol in maglia biancoviola: La Rosa, ad Ostia, sta compiendo una resurrezione agonistica da favola, una di quelle storie che solo il calcio “minore” sa regalare, con tutte le emozioni del caso.

Infine, tornando a parlare di giovani, oltre alle buone prestazioni di Dioguardi e Monfreda (Chiurco, per via del ruolo, ha faticato un po’ di più) la bella notizia in casa Ostiamare è Alessio Quattrotto, che si sta riscattando alla grande dopo la prova non felicissima di Latina, che ha convinto Greco a dare la numero uno all’esperto Davide Barrago.

Ieri Quattrotto è stato croce e delizia dei rigori. Più delizia che croce, visto che la sua unica macchia è il fallo da rigore (forse inevitabile) che ha scaturito il vantaggio dell’Aprilia.

Ai tiri di rigore Quattrotto è stato decisivo, allungando le mani sul tiro di Sterpone e prendendosi la responsabilità, lui che ha il sinistro buono, di calciare il primo penalty, trasformato freddamente.

La gioia di La Rosa dopo il gol del 2 - 2
La gioia di La Rosa dopo il gol del 2 – 2

In casa Ostiamare, la bella notizia non è solo il risultato del Quinto Ricci, ma l’ennesima prova della bontà del lavoro sui giovani portato avanti dalla società di Luigi Lardone, ad oggi leader nel panorama del semiprofessionismo in questo ambito.

Quattrotto trasforma il primo rigore lidense
Quattrotto trasforma il primo rigore lidense