A Ladispoli non si può parlare di giovani senza citare Claudio Dolente.
Da sempre nello staff dirigenziale dei tirrenici, Dolente ha ricoperto tutti i ruoli all’interno della società rossoblu con ottimi risultati soprattutto nel settore giovanile, vera fucina di talenti da qualche anno a questa parte. Molti di loro, spesso e volentieri, scelgono di rimanere all’ombra del Martini Marescotti proprio per il senso di appartenenza e per i valori sportivi ed umani che la società di patron Umberto Paris ha sempre diffuso nel comprensorio ladispolano e non solo.
In questa stagione Dolente guida i Giovanissimi e, come sempre, coordina l’attività di tutto il settore giovanile insieme a Gioacchino La Pietra, giovane direttore sportivo che sta crescendo sotto la sapiente guida di un totem del calcio giovanile.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il tecnico dei 2002 per parlare della stagione in corso ed, in generale, dell’universo Ladispoli…
Buongiorno, mister.
Partiamo dai risultati del campo: domenica siete tornati al successo in casa del Grifone Monteverde, una vittoria molto importante visto che dietro si corre parecchio….
“E’ stata una vittoria fondamentale per la permanenza in categoria contro una diretta avversaria, quest’anno la quota punti per salvarsi si è alzata e siamo ancora in ballo. Saranno decisive le ultime giornate, dovremo affrontare ancora Tor di Quinto ed Ostiamare e non possiamo permetterci passi falsi”.
Si aspettava di trovarsi in questa posizione di classifica ad inizio stagione?
“Sinceramente no, questa squadra ha dimostrato di avere valore e quindi poteva fare qualcosa in più: abbiamo pareggiato ben 10 partite e credo sia un record (ride ndr) ed in più abbiamo raccolto diverse sconfitte in casa, cosa che solitamente non capita al Ladispoli.
Di questi dieci pareggi ben cinque sono arrivati nelle prime giornate, forse siamo arrivati un po’ stanchi dopo la finale del Bini e ne abbiamo pagato le conseguenze.
L’avvio di quest’anno mi ricorda quello del gruppo dei ’97, quando vincemmo il Superga per poi viaggiare a rilento nelle prime giornate”.
Oltre a guidare il gruppo dei 2002, coordina l’intera attività del settore giovanile.
E’ soddisfatto dell’andamento dei vari gruppi?
“In generale posso ritenermi soddisfatto, lo sarò ancora di più quando avremo la matematica certezza di mantenere tutte le categorie in Elite.
Sognare è lecito e dico che con gli Allievi è ancora possibile arrivare alle fasi finali: lo scorso anno ci siamo arrivati con la Juniores e due anni fa con gli Allievi, sarebbe un bellissimo traguardo giungere ai play-off per il terzo anno consecutivo.
Stiamo faticando un po’ con gli Allievi Fascia B, ma sono sicuro che con impegno ed abnegazione raggiungeremo il traguardo prefissato”.
A proposito di traguardi è sempre più vicino il più grande ed il più bello di tutti, ovvero l’abilitazione a disputare le vostre gare casalinghe all’Angelo Sale…
“Finalmente manca sempre meno, non stiamo più nella pelle.
La dirigenza tutta e la città non vedono l’ora di recarsi a tifare Ladispoli all’Angelo Sale, siamo sicuri che il nuovo impianto ci garantirà miglior visibilità e miglior appeal sul territorio.
Questo traguardo dimostra quanto sia seria e lungimirante la società del presidente Paris, che vuole diventare il polo di riferimento dell’intero comprensorio a 360°: una volta completati tutti i lavori sorgerà una vera città dello sport che aiuterà la società e la città a crescere esponenzialmente.
Per tutti noi ladispolani questo è un motivo di vanto e di orgoglio, in più ospiteremo anche un girone del Torneo Beppe Viola che sicuramente darà lustro e prestigio al nostro neonato campo.
Per il futuro, spero che il Ladispoli riesca nuovamente a portare a casa un titolo regionale: stiamo lavorando in quella direzione.”.