Miccio accende la miccia sull’U17: il commento del tecnico sulla 20^ giornata

Miccio accende la miccia sull’U17: il commento del tecnico sulla 20^ giornata

Carissimi lettori di Sport in Oro benvenuti.

Con grande emozione e piacere, alcuni giorni fa ho raccolto la proposta del Direttore Raffaele Minichino e di Simone Capone, per commentare quello che è a mio parere, il campionato più bello dell’ intero settore giovanile, vale a dire l’ Under 17 Elite. Perchè lo considero il più bello? Beh, perchè i ragazzi arrivano a questo campionato a completamento di un percorso formativo decennale, percorso che dovrebbe avergli garantito l’ acquisizione di tutte quelle conoscenze e abilità tecniche e tattiche individuali e che Società ma ancor prima Allenatori, dovrebbero trasferire verso il gioco collettivo inteso come mezzo per sostenere il talento, come è caratteristica di tutti gli sport di squadra, calcio compreso. A tutto ciò aggiungiamo che i ragazzi ormai, almeno nella maggior parte dei casi, si stanno avviando verso il completo sviluppo psico – fisico ed ecco che, ritrovarsi su un campo della nostra regione di domenica mattina per vedere una gara dell’ Under 17 Elite, equivale quasi sempre a vedere delle partite di calcio complete, vere, che catturano attenzione e generano tifo e annesse, nonché sentitissime, discussioni.

Fatta questa doverosa premessa, addentriamoci nel commento della ventesima giornata di campionato, partendo dal girone A.

Vince ancora la Nuova Tor Tre Teste e lo fa su uno dei campi più ostici della regione e cioè su quello dell’Accademia Calcio Roma, in pochi anni divenuta a tutti gli effetti una “ grande “ del nostro settore giovanile. Della squadra di Mister Corsi, quello che più mi colpisce è che vince dimostrando di saper soffrire, di saper comprendere che una partita è fatta di momenti e che quindi non si può essere sempre martello. Vittoria senza fatica non esiste. Talento e umiltà, sono appunto virtù che questa Tor Tre Teste sta dimostrando di saper far coesistere ed il mix, non può far altro che continuare ad esser vincente, naturalmente a patto di non smarrirlo. Mi aspettavo di più dalla squadra di via di Settebagni, cioè dall’ Accademia e sono convinto che possa ancora migliorare il proprio rendimento, poiché è secondo me una squadra composta da ottimi calciatori e guidata da un tecnico importante per esperienza e capacità, in grado di ambire dal principio, a ben altra posizione rispetto a quella occupata attualmente.

Spettacolare ed al cardiopalma, la vittoria della Romulea al campo Roma contro il Tor di Quinto. Tor di Quinto due volte in vantaggio, due volte ripreso e sorpassato nel finale dalla compagine di Belardo. Confronto splendido fra due squadre che se arriveranno entrambe alle finali, per l’ esperienza dei tecnici che le conducono, per il blasone delle Società e considerata la forza strutturale che entrambe hanno, potranno a mio parere esser capaci di battere chiunque nella sfida secca.

Riparte non senza fatica, dopo la sconfitta di settimana scorsa, l’ SFF Atletico, autore fin qui di un campionato meraviglioso che sta dimostrando non solo il valore di ragazzi e staff tecnico ma anche la lungimiranza e le ottime idee, nonché gli investimenti, di una Società, che da anni sta lavorando per fare in modo che il settore giovanile diventi serbatoio concreto e non di chiacchiere della prima squadra, al fine di alimentarne sogni, ambizioni e sviluppo. SFF che appunto, vince con carattere ed in rimonta nel derby con il Ladispoli che, da quando ha visto l’ avvento di Michele Micheli in panchina, sta avendo un ruolino di marcia finalmente competitivo ed all’ altezza di una Società che non devo esser certo esser io a presentare.

Cade per mano del Tor Sapienza di Bramante, compagine che in particolare in casa è avversario da prendere con le molle, l’ Atletico 2000, che però, potete giurarci, mister Valerio in settimana rialzerà subito e che ritroveremo immediatamente competitivo a partire dalla prossima domenica e fino alla fine del campionato per la conquista di un posto play off.

Nella zona centrale della classifica sono da evidenziare per importanza in termini di pesantezza di punti le vittorie dell’ Ostiamare in casa dell’ Aurelio e del Grifone Monteverde in casa contro il Trastevere. Anche in questo caso, mi permetto di dire e sono certo che Società e tecnici la pensino come me, che per qualità degli organici tutte e tre le squadre in questione, vale a dire Ostiamare, Trastevere e Grifone potevano ambire ad un campionato differente, ma ripeto, dieci giornate sono tante, come tanti sono ancora i punti in palio, trenta! E’ difficile risalire ma tutto è possibile, e poi, non è vero che un piazzamento vale l’ altro: si può non riuscire a centrare un posto play off, ma arrivare quarto o quinto non è come arrivare decimo o undicesimo !

In chiave salvezza, è di vitale importanza il successo dell’ Ottavia sul Pro Roma, due realtà storiche del nostro calcio da sempre attenta al settore giovanile, così come è da considerarsi vitale quello del Montespaccato a Civitavecchia. Aurelio ed appunto Civitavecchia, che si stanno pian piano pericolosamente distaccando troppo, dalle altre squadre che lottano per la salvezza.

Nel girone B, continua il testa a testa fra Vigor e Giardinetti. La squadra di Persia, resta capolista, battendo il Ferentino senza troppi affanni, ma stare in testa dall’inizio senza cedimenti, eccezion fatta per la sconfitta patita per mano dell’ Urbetevere praticamente un girone fa è difficile, ci vuole tanto lavoro, forza mentale e l’ appoggio ed il sostegno di una Società che vive per vincere e che pretende, in maniera sana ma convinta e lo dico per esperienza diretta, che i propri ragazzi scendano in campo ogni domenica non prevedendo alternative all’unica ipotesi possibile, vale a dire la vittoria.

Appena un punto sotto alla capolista c’ è il Giardinetti e qui vorrei subito sfatare un luogo comune: “è l’ anno loro, sono fortunati”, “è un miracolo…”. Non scherziamo e cerchiamo di esser seri; solo applausi e consensi merita questo Giardinetti. Cinquantadue punti in un girone del genere, la continuità di prestazioni e risultati che questa squadra sta mostrando, indicano che alla base di tutto ci sono lavoro di campo, tanto lavoro quotidiano di addestramento sul rettangolo verde, programmazione societaria ed un sentimento forte che sta tutto nel cognome di chi questa squadra la guida dalla panchina e che, a volte, porta più punti della tattica.

Per il terzo posto, la caduta dell’Urbetevere su un campo che per richieste agonistiche, caratteriali, è tra i più difficili su cui andare a giocare e mi riferisco a quello del San Michele e Donato, riaccende speranze in casa Lodigiani e Savio per il terzo posto play – off. L’ undici di mister Isabella, approfittando dello stop della compagine di Via della Pisana in pratica, annulla la sconfitta di settimana scorsa nello scontro diretto e torna a meno due, battendo il Pomezia alla Borghesiana, mentre è pesante e indicatrice di un gruppo che ci crede ancora, la vittoria del Savio di Macidonio sul campo del Certosa di Torretti, squadra che nell’ultimo periodo aveva messo insieme diversi risultati positivi e fatto tremare per settanta minuti la Perconti allo Sporting Center, solo una domenica fa. In pratica, la vittoria del San Donato sull’ Urbetevere riporta tutto indietro di due settimane : Lodigiani a meno due dal terzo posto e Savio a meno sette. Per me, fino all’ ultimo minuto dell’ ultima giornata, considerati anche i tanti scontri diretti ancora da giocare, per l’ ultimo posto utile per accedere alle fasi finali, sarà bagarre, ma, se la matematica non è un’ opinione, tutto dipenderà dalla squadra di Mister Ripa che in ogni caso ha, secondo me,  le qualità tecniche e morali, nonché una giuda tecnica esperta ed all’ altezza, per difendersi dall’ attacco delle inseguitrici.

Nella fascia centrale del raggruppamento, il Città di Ciampino di mister Di Cori, nel derby castellano del Superga, pareggia zero a zero con l’Albalonga. Ciampino a cui manca quella continuità di risultati per compiere l’ ultimo, necessario step, per diventare una delle “grandi”, anche se, confermarsi per il secondo anno consecutivo a ridosso del gruppo di vertice, non è assolutamente un traguardo di poco conto. Quello che partorisce il derby però è un punto che serve più agli ospiti, incappati in una stagione finora deludente e che anche in questo caso, non rispecchia il reale valore della rosa costruita dalla società di Albano Laziale, squadra che, per valori tecnici, senza dubbio meriterebbe una posizione di classifica ben più “ tranquilla “, rispetto al quart’ultimo posto attuale.

Proseguendo nella nostra analisi di giornata, altrettanto pesante, anche se non ai livelli di quella ottenuta dalla compagine di Cacciapuoti e mi riferisco nuovamente al San Michele e Donato, è la vittoria del Latina Scalo Sermoneta che, specialmente in casa, nell’ultimo periodo, ha cambiato marcia e sta costruendo la sua salvezza; fra le mura amiche infatti, dopo i pareggi d’oro con Urbetevere e Vigor, circa un mese arrivò la vittoria proprio ai danni dell’Albalonga che, sommata a quella netta (3 a 0),  ottenuta domenica sulla Pro Calcio Tor Sapienza, sanno di ossigeno puro per il team pontino.

Lotta salvezza che in questo girone, vede impelagato anche il Carso di Simonetta che però, negli scontri diretti finora, ha sempre saputo dire la sua ma che in questo ultimo turno , nulla ha potuto sul campo del Giardinetti. A proposito di scontri diretti,  in quello di giornata fra Anagni ed Asa, ne esce vincitrice la prima che compie così un passo netto di avvicinamento proprio verso il team di Santa Cornelia. Sempre  per esperienza diretta, Anagni ed Asa mi spingono ad una riflessione di natura tecnica che voglio condividere con voi: questa due compagini si trovano a lottare per lo stesso obiettivo, vale a dire la salvezza, ma lo fanno proponendo uno stile di gioco totalmente differente; gioca un calcio più concreto, agonistico e caratterizzato dallo sviluppo di una fase difensiva collettiva ordinata ed applicata l’ Anagni, mentre l’Asa di mister Lo Monaco, cerca sempre di arrivare al risultato tutelando il valore estetico del gioco collettivo in fase offensiva. Filosofie opposte, ma cammino pressoché identico (anche se l’Asa, ad onor del vero, conserva due punti di vantaggio sugli avversari in questione), nonché obiettivo salvezza per entrambe estremamente concreto.

Infine, appare ormai tristemente segnato, il destino del Pomezia che però, ogni domenica, cerca sempre di giocare a calcio con positività e armonia, nonostante una situazione di classifica, tutt’ altro che motivante, merito assoluto di ragazzi e staff tecnico.

Buon campionato a tutti e grazie per avermi dedicato qualche minuto del vostro prezioso tempo…

Alla Prossima !

Luigi Miccio

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