PAOLACCI APPLAUDE IL SUO TRASTEVERE: “LA SALVEZZA? CI SPETTAVA, SPERO DI RESTARE”

PAOLACCI APPLAUDE IL SUO TRASTEVERE: “LA SALVEZZA? CI SPETTAVA, SPERO DI RESTARE”

Di Alessandro Bastianelli.

A suo modo, Marco Paolacci rimarrà negli annales della storia del nuovo Trastevere Calcio.

Subito protagonista nelle trame ideate da Pirozzi, il trentunenne difensore centrale, protagonista nel professionismo con le maglie dell’Isola Liri, del Teramo e della Val Di Sangro – più recentemente nel dilettantisimo con le due Lupe e il Marino ha siglato il primo gol del Trastevere in Serie D.

Non gli ci è voluto molto per diventare punto di riferimento e guida di un gruppo composto tanto da giovani, quanto da giocatori navigati. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente provando a scrutare tra le emozioni di questa stagione e i progetti per il prossimo futuro.

Marco, avete appena brindato alla salvezza vincendo con la Nuorese, al primo anno di D come valuti questo risultato per il Trastevere?

Per come abbiamo affrontato questo impegno, sia in settimana che in partita, è un risultato legittimo, che ci spetta.

Certo, ci siamo un po’ complicati la vita da Gennaio in poi, ma nell’ultimo mese abbiamo tutti fornito le risposte che Pirozzi si aspettava da noi.

Non nascondo che eravamo preoccupati, 15 punti nel girone di ritorno sono pochini, ma

Sicuramente la salvezza è un risultato importante, ci sembrava più facile dopo il girone di andata, avevamo chiuso a 25 punti ma la flessione ci ha leggermente preoccupati, fortunatamente ci siamo rimessi in sesto e ottenuto risultati importanti che ci hanno condotto all’obiettivo.

Vi siete chiesti il perché del calo di risultati nel girone di ritorno? Poca esperienza o mancanza di rinforzi a Gennaio?

Credo che la società abbia operato bene sul mercato, Lorenzo e Luigi (Cinque e Cicino ndr) hanno sostituito degnamente Delgado e Rocchi.

Piuttosto credo che la classifica non renda merito né al valore della squadra, né alle prestazioni. In tanti casi, come ad Albano o in casa contro la Viterbese, abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo.

La prestazione non è mai mancata, la fortuna e il risultato si, lo dimostrano le nostre sconfitte di misura. Siamo contentissimi e soddisfatti del lavoro che abbiamo portato a termine.

Ora che il Trastevere se n’è tirato fuori, come vedi la lotta per la salvezza?

Ti dico la verità, il Budoni mi sembra la squadra più attrezzata, ma con le ultime vittorie il Muravera si è costruita un piccolo, prezioso vantaggio. Non me l’aspettavo dopo le prime dieci partite del girone di ritorno.

Il Cynthia mi ha fatto un’ottima impressione, qui da noi hanno giocato una partita gagliarda, non mollano mai, e da ‘laziale’ auguro loro di salvarsi anche se non sarà facile.

Vedo meno bene il Lanusei, che non mi è piaciuta contro di noi, il Castiadas ed il Budoni. Queste ultime due stanno pagando un girone di ritorno giocato a mille all’ora, credo stiano soffrendo un calo fisiologico, ma restano ottime squadre.

In ogni caso, il play out è una lotteria, la bravura a volte non basta, servono temperamento, fortuna e opportunismo.

La Viterbese è davvero la squadra più forte o la vera delusione è il Grosseto?

Ti dirò, non solo è la più forte, ma anche la più quadrata.

Contro di noi hanno sfoggiato un’organizzazione difensiva superba, noi ci tenevamo a fare bella figura contro di loro ma non siamo riusciti a segnare, merito del loro allenatore e dei difensori in rosa.

Francamente, più che il Grosseto, credo che sia mancata la Torres, ed è un peccato perché mi sembra la formazione con le migliori individualità e un’identità marcata. Hanno pagato tanto il fatto di partire in ritardo e il big match perso a Viterbo: lì hanno staccato la spina, a mio avviso.

Per te è stato sicuramente un anno particolare, hai trovato molta continuità nell’undici di Pirozzi. Come lo hai vissuto?

Con tantissimo entusiasmo, abbiamo creato un grande gruppo.

Devo ringraziare il Trastevere e mister Pirozzi per la fiducia che mi hanno dato, sono felicissimo di aver lasciato il segno con il primo gol del Trastevere.

Peccato per l’infortunio che ho accusato a Dicembre perché mi ha fermato per un po’ di tempo, i compagni però hanno svolto il loro lavoro in maniera impeccabile anche in mia assenza, segno di come questo sia un gruppo complessivamente molto valido e unito.

Qual è il momento più bello della vostra stagione?

Eheh, mi fai domande facili! La vittoria con la Nuorese della settimana scorsa è stata una liberazione, siamo letteralmente esplosi dalla gioia, abbiamo potuto finalmente toccare con mano ed assaporare i frutti del nostro sacrificio.

Non dimentico però il filotto di partite, a ridosso di Natale (4 vittorie con Flaminia, Nuorese, San Cesareo e Castiadas, pareggio con la Torres ndr), che ci ha regalato un tesoretto importante per la salvezza.

Possiamo solo essere orgogliosi del nostro campionato, brividi finali inclusi.

Ieri Pirozzi ha rinnovato, tu farai la stessa cosa?

Credimi, difficilmente ho giocato in una società seria come il Trastevere.

Non mi riferisco solo all’aspetto economico, che come sai per noi calciatori è importante, ma anche sotto il profilo umano. Questa società è composta da gente preparata e seria, dal Presidente Betturri e al suo vice D’Alessio, ad Andrea Calce, mister Pirozzi.

E’ stato più facile amalgamare il gruppo quando ad ‘impastarci’ ci fossero delle mani così sapienti.

La mia priorità è rimanere qui, presto mi incontrerò con la società e spero che anche loro condividano il mio desiderio.

La mia volontà è quella di restare, ma sono discorsi da affrontare dopo la gara con il Flaminia con cui chiuderemo il campionato.