Sta per concludersi il 2019 e per la Tivoli quello che si accinge ad andare in archivio è stato certamente un anno da ricordare, dal momento che l’anno del Centenario di una delle più gloriose società calcistiche del Lazio è stato degnamente celebrato con il ritorno nel Campionato di Eccellenza dopo numerose stagioni di oblio in categorie che, con il dovuto rispetto per i club che le popolano con passione ed impegno, poco o nulla hanno a che spartire con i colori amarantoblu.
Il 2019 saluta e lascia i tifosi della Tivoli con un carico di gioie alle spalle e con la speranza di vivere nuovi entusiasmi anche nell’anno che verrà.
Patrizia Diodati, che del club è una delle anime più forti ed allo stesso tempo gentili, sa quanto sacrificio sia occorso per ricondurre la società su livelli significativi ed è pienamente consapevole di quanto amore, di quanta irrefrenabile passione muova nei suoi tifosi la Tibur.
La Vicepresidente della Tivoli 1919 si è dunque concessa ai nostri microfoni per tracciare un bilancio di quanto di solido e concreto si sia costruito e gettare uno sguardo d’insieme sui prossimi obiettivi societari.
Dottoressa Diodati, siamo quasi al giro di boa del campionato.
Possiamo tracciare un primo mini-bilancio?
“Il nostro è un bilancio comunque positivo, conseguito con tanta fatica rispetto agli intendimenti iniziali che, seppur da neopromossa, speravamo fossero meno complicati”.
Mancano ormai pochi giorni al Natale.
Cosa si augura di trovare sotto l’albero?
“Certamente di poter continuare a portare avanti questa società nel rispetto di tutti quei valori e principi che ho l’onore di rappresentare per mandato ricevuto dai miei colleghi lavoratori”.
La società non si è lasciata intimidire da un inizio non semplice, ma nel corso del mercato invernale ha pesantemente rilanciato le proprie ambizioni.
Il progetto è solido, disponete di uno stadio meraviglioso e mirate senza mezzi termini al professionismo.
“L’inizio, in effetti, è stato tutt’altro che semplice.
Avremmo voluto non essere costretti ad intervenire sul mercato ma le tante inaspettate situazioni, che si sono presentate, ci hanno spinti a farlo.
Mirare al professionismo?
Potrebbe essere gratificante eguagliare chi per la prima volta riuscì a farlo.
Ma sia io che i miei colleghi siamo in questo momento solo concentrati nel farci le ossa ed acquisire quell’esperienza necessaria per mettere radici profonde e magari solide”.
In molti sottolineano il grande equilibrio che domina il Girone A di Eccellenza.
Si sta rivelando come ve lo aspettavate o pensavate di avere vita più facile?
“Non abbiamo mai pensato che il tutto fosse semplice piuttosto che facile. Ribadisco però che siamo pur sempre una neopromossa, nonostante inizialmente non abbiamo lesinato gli sforzi per tentare di ben figurare anche nel Campionato di Eccellenza”.
L’attuale equilibrio durerà fino al termine della stagione o pensate che alla fine si farà selezione?
“Le squadre fin qui incontrate hanno tutte dimostrato di essere come minimo ben organizzate oltre ad un affiatamento che per alcune è sembrato molto evidente tanto che saranno competitive fino alla fine, compreso speriamo anche noi (sorride)…”.
Dall’arrivo di Fabrizio Paris in panchina avete letteralmente cambiato marcia in campionato.
Nelle ultime 10 uscite siete imbattuti ed avete conquistato ben 24 punti.
Secondo lei, qual è la qualità principale del nuovo allenatore e sotto quale aspetto si sta rivelando un valore aggiunto per voi?
“Oltre al curriculum sportivo che per quanto riguarda il nostro mister parla da solo, i valori aggiunti portati dallo stesso sono diversi.
Tra questi spiccano la condivisione di alcuni principi che per quanto ci riguarda riteniamo fondamentali.
Un’idea di programmazione sportiva consona alle nostre vedute.
Un equilibrio caratteriale e gestionale anch’esso in linea con le nostre tempistiche.
Un approccio tecnico di natura assolutamente professionale da cui anche noi stiamo imparando.
In buona sostanza ad oggi e speriamo per tanto, sembrerebbe sia un connubio che fa ben sperare”.
Ad inizio campionato si individuava nell’UniPomezia la vostra rivale più pericolosa.
Attualmente però in vetta c’è il Real Monterotondo Scalo.
Chi ritenete sia la competitor più insidiosa?
“Come ho già detto in precedenza, le squadre incontrate fin qui sono tutte ben organizzate.
Tra queste spiccano certamente quelle che oltre all’organizzazione societaria e di squadra, hanno anche un tasso tecnico e un’esperienza di categoria tale da poter vincere il campionato.
Direi quindi che, a competere, saranno in parecchie”.
Con il trascorrere delle giornate sta emergendo con forza il talento di Daniele Piro.
Grazie alle sue giocate ed ai suoi gol pesanti, l’ex Ostiamare si sta ritagliando un posto speciale nel cuore dei tifosi.
“Tessere le lodi delle capacità e caratteristiche tecniche del nostro Daniele sarebbe fin troppo banale.
Piro, così come tutti gli altri, mi sento di ringraziarlo per la ventata di buon umore, solarità e capacità gestionale, portate all’interno di ogni situazione, più o meno gratificante, che ha dovuto affrontare.
Pian piano per la società è diventato un fondamentale punto di riferimento”.
I tifosi amarantoblu stanno dando spettacolo sia in casa che in trasferta.
Quanto vi gratifica sapere che alle vostre spalle c’è l’affetto smisurato di un popolo che vuole tornare ad assaporare il calcio ad alti livelli?
“Alla nostra irriducibile tifoseria organizzata sento di dover esprimere un ringraziamento particolare per esserci stati SEMPRE, in qualsiasi momento e soprattutto in tutte le categorie.
Sembra trascorso chissà quanto tempo ma solo un anno e mezzo fa eravamo in prima categoria e loro comunque erano lì”.
A Tivoli sono transitati nel passato dei grandissimi calciatori.
Ce n’è uno in particolare che le piacerebbe idealmente riavere a disposizione per vincere il campionato?
“Non avendo vissuto quell’epoca storica e quindi non conoscendoli, ho comunque sentito parlare di così tanti giocatori importanti approdati alla TIVOLI, di cui tanti addirittura dalla SERIE B, che hanno regalato a questa società e alla cittadinanza un risultato mai raggiunto che ancora oggi regna come segno indelebile nel cuore e nella mente di tutti gli sportivi tiburtini.
Ora per allora anche io li ringrazio anche se mi piace però pensare di poter disputare quest’anno un’ottima stagione con gli attuali campioni che ho la fortuna di avere in squadra”.
Si avvia a conclusione l’anno del Centenario della Tivoli 1919.
Quale augurio si sente di rivolgere a questo club così prestigioso e prezioso per il nostro calcio?
“L’augurio più sincero che sento di poter fare è che, a prescindere da chi ci sia alla guida di questa storica società, la stessa continui ad esistere portando avanti tutta una serie di principi e presupposti che con grande impegno e fatica stiamo cercando di mettere in campo.
Tutto ciò si è reso ad oggi possibile grazie anche e soprattutto ai miei colleghi lavoratori, a tutti i genitori che hanno scelto di darci fiducia, ai tecnici e tutti i dirigenti delle varie squadre che stanno facendo crescere i nostri ragazzi all’interno di un contesto familiare.
Un ringraziamento anche all’amministrazione comunale che, in qualsiasi momento, non ci ha fatto mancare la propria vicinanza”.