Vis Artena, la schiettezza di Maurizi: “Abbiamo avuto delle problematiche. Con la società buoni rapporti, ci stiamo conoscendo”

Vis Artena, la schiettezza di Maurizi: “Abbiamo avuto delle problematiche. Con la società buoni rapporti, ci stiamo conoscendo”

Interessante confronto con il tecnico dei rossoverdi, intervenuto ai microfoni di Sport in Oro.

L’allenatore non ha fatto mistero di alcune problematiche di inizio stagione, legate prevalentemente a situazioni contingenti.

Maurizi ha spiegato lo stato dell’arte a trecentosessanta gradi.

Gli obiettivi stagionali sembrano essere al momento indefiniti, soprattutto perché la lotta contro gli infortuni impone di ragionare partita per partita, a cominciare da quella di Sorrento, contro la capolista del Girone G di Serie D.

 

Mister, ottima prestazione contro la Casertana.

Nelle ultime due partite casalinghe avete raccolto quattro punti, ma soprattutto avete mantenuto la porta inviolata.

“Intanto ci tengo a precisare che mi dispiace il fatto di dover esultare per un pareggio, anche se contro la Casertana.

Questo dimostra che non siamo ancora una squadra di livello rispetto a loro.

Detto questo, ci teniamo questo pareggio avendo fatto risultato per la seconda volta consecutiva senza prendere gol.

Complessivamente è la terza volta che ci accade quest’anno perché era successo anche a Tivoli qualche settimana fa.

Scorrendo i numeri, nel corso del torneo abbiamo preso due gol rispettivamente a Cassino e a Frascati nei minuti di recupero.

Queste ultime magari sono solo statistiche, ma le statistiche purtroppo restituiscono un dato certo, anche se non sempre spiegano i perchè”.

 

Però, questo significa che i vostri punti potevano essere di più.

Quelli di una squadra che ha una certa dimensione rispetto a quel che si nota guardando la classifica, giusto?

“Si, col Cassino vincevamo e poi abbiamo preso il pareggio al 90’, sugli sviluppi di una punizione laterale e poi con la Lvpa Frascati, addirittura al 94’ la rete della sconfitta.

Quindi potevamo avere tre punti in più.

Quello che mi crea rammarico è che stiamo giocando sempre con gli stessi calciatori, con sette under, perché abbiamo i giocatori contati”.

 

Essere riusciti a crescere con questi effettivi a disposizione è una cosa positiva…

“Si, è positivo.

Per cui siamo contenti di questo pareggio.

Altrimenti la nostra mentalità sarebbe quella di non accontentarci mai.

Però siamo a dieci punti e speriamo di fare meglio e soprattutto di recuperare i calciatori.

In questo momento però non vedo la possibilità che ciò accada nell’immediato”.

 

Da una big all’altra: dopo la Casertana si va a Sorrento contro la capolista.

Al netto dell’atteggiamento, come si affronta questa sfida?

“Andiamo a giocare contro una squadra che è prima in classifica, la più forte del campionato, con un’ottima organizzazione tattica.

Hanno un allenatore abituato a far giocare bene le sue squadre, quindi affronteremo i nostri avversari con la consapevolezza di giocare la partita con le nostre armi.

Più saremo consapevoli di quello che facciamo e più saremo in grado di trasmettere qualcosa che ci permetta di uscire con dei punti da Sorrento”.

 

Alla luce dell’ultimo periodo possono cambiare in corsa gli obiettivi stagionali? 

“Noi non ci possiamo porre degli obiettivi stagionali.

È dal primo giorno che abbiamo delle problematiche incredibili.

La responsabilità non è di nessuno.

È andata così, semplicemente.

Siamo partiti tardi.

Gli errori, se ci sono stati, vanno suddivisi equamente.

Però sicuramente quel che ci è pesato è stato il fatto di dover fare i conti con una carenza numerica che è stata accentuata da 4-5 infortuni che così lunghi non mi sono mai capitati nella mia carriera”.

 

Come si sta trovando con la società?

C’è sintonia sul progetto con il patron Giuseppe Spinelli?

“La Vis Artena ha due proprietari che sono Spinelli e Di Cori e sono due ottime persone.

Questo non lo dico io ma è riconosciuto universalmente.

Poi però bisogna considerare che questo è un progetto nuovo a livello societario.

Il famoso periodo di adattamento ci è voluto e ci vorrà ancora, quindi ci dobbiamo conoscere bene.

Ma questo non significa assolutamente che una persona sia sbagliata e l’altra giusta.

Solo che bisogna continuare a sbattere la testa per conoscerci meglio e cercare di far andare le cose avanti in un certo modo”.

 

Francesco Mafera