Di Alessandro Bastianelli.
E’ stata la domenica del sorpasso del Rieti sull’Atletico, scavalcato di un punto grazie alla vittoria contro l’Anzio dei reatini ed alla contemporanea sconfitta degli aeroportuali sul campo del Cassino.
Da questa tornata di gare possiamo trarre due conclusioni, due dati evidenti.
Il sorpasso e gli incroci – In primo luogo, il Rieti ha fatto bene i compitini a casa: nelle due gara “facili” con San Teodoro e Anzio, gli uomini di Parlato hanno incassato il massimo con il minimo sforzo. E’ chiaramente un’iperbole, perché sia il San Teodoro che l’Anzio hanno messo a dura prova un Rieti non al meglio, con molti giocatori fuori (Cuffa, Giunta) e la pressione costante di Atletico davanti e Trastevere dietro.
La vittoria reatina serviva a non far scappare gli uomini di Scudieri. Il calendario del Rieti infatti presenterà, in rapida successione: Aprilia, Trastevere, Lanusei, Nuorese e Monterosi. Ovverosia, quattro fra le squadre più in forma del momento.
Di contro, l’Atletico avrà due gare importanti nei prossimi cinque turni (Latina, Albalonga), una insidiosa ma alla portata (Ostiamare) e due facili. Vero che le gare vanno giocate tutte, ma arrivare al cospetto di questo trenino di partite davanti, o dietro l’Atletico, avrebbe significato moltissimo per il Rieti: contro Aprilia, Nuorese, Trastevere e Monterosi lasciare qualche punto per strada è un incidente da mettere in conto, ed era vitale non aumentare il distacco con l’Atletico.
Proprio per questo, ed anche per come è maturata, la sconfitta con il Cassino non deve far scoppiare drammi o tensione in casa Atletico. Uno stop è fisiologico, e se arriva su un campo difficile come il Salveti, contro una squadra tosta, caratteriale e tecnica come il Cassino, si può anche metterlo alle spalle con più tranquillità. A patto di non sbagliare i prossimi appuntamenti.
I terzi incomodi – è qui che emerge il secondo dato della nona giornata, possibile da scorgere già nelle ultime due settimane: ci sono diverse squadre che sono più di semplici outsider.
Trastevere, Albalonga e sopratutto Latina sono rivali credibili per il titolo, anche se a livello numerico mancano, tutte e tre, di qualche pezzo per essere alla pari di Rieti e Atletico, attualmente le più forti e complete. E non scordiamoci il Cassino, per i motivi sopra citati, tornata a bussare all’uscio della zona play off.
E’ un campionato aperto, vivo, che probabilmente non vedrà fughe chilometriche, ma piuttosto tanti testa a testa ad ogni giornata. Ed incroci pericolosi pressoché ogni domenica. Merito anche di chi, là a destra, non si arrende al ruolo di sparring partner.
L’ammazza-grandi e le “deluse” – Chi sta soffiando una bella ventata di freschezza e di imprevedibilità al campionato è l’Aprilia di Venturi. Che ha già mietuto quattro vittime illustri, e che mercoledì aspetterà il Rieti nella sua tana, il Quinto Ricci, benché con molti indisponibili.
La compagine di Venturi è l’archetipo della squadra rognosa: pressing, reparti corti, difensori affidabili, centrocampisti umili e attaccanti veloci e rapidi. Gli uomini di Venturi hanno tutto per fare bene, e se finora gli scalpi di Monterosi, Trastevere, Nuorese e Ostiamare gli sono valsi l’epiteto di ammazza-grandi, mercoledì c’è l’occasione per un cambio di passo e di maturità davvero notevole.
Oltre all’Aprilia, attenzione alle deluse di inizio stagione, che si stanno riprendendo: il Monterosi, sfortunato anche ieri con la Lupa ed imbattuto con Perrone, la Nuorese – nonostante gli stop & go frequenti e l’emarginazione di Meloni, ora fuori rosa – il Sassari Latte Dolce, che dopo due buoni pareggi ha finalmente trovato la vittoria. La prima con Paba, e che potrebbe essere di buono auspicio.
Mercoledì turno infrasettimanale con molti incroci pericolosi, la nona giornata, benché importante, è già cronaca archiviata.
